Ucraina, colpo di scena: il capo della Wagner a Putin: "Stop alla guerra"

Il presidente del Brasile Lula dalla Cina: "Gli Stati Uniti smettano di incoraggiare la guerra" in Ucraina

di Redazione Esteri
Evgenij Viktorovič Prigožin
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Ucraina, il capo della Wagner: "Mosca dichiari la fine della guerra"

Il fondatore del Gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin ha pubblicato un testo il 14 aprile che afferma che "l'opzione ideale" sarebbe che la Russia cessasse la fase attiva della guerra e "si trincerasse saldamente" nei territori occupati. "L'opzione ideale sarebbe annunciare la fine del conflitto, informare tutti che la Russia ha raggiunto i risultati pianificati e, in un certo senso, li abbiamo davvero raggiunti", ha scritto Prigozhin. Allo stesso tempo, Prigozhin ha affermato che l'Ucraina e' uno "stato completamente orientato al nazionalismo" piuttosto che uno che si considera parte della Russia.

Secondo quanto riporta il Kyiv Independent, il gruppo mercenario Wagner controllato dal Cremlino ha assistito l'esercito russo nel tentativo di catturare la citta' orientale ucraina di Bakhmut negli ultimi nove mesi, mentre Mosca cerca di consolidare la sua presa sull'intera Oblast di Donetsk. Nonostante i pesanti combattimenti e le perdite subite da entrambe le parti, l'Ucraina continua a tenere Bakhmut. Il 6 aprile, Prigozhin ha ammesso che le forze ucraine non si stavano ritirando da Bakhmut e ha detto che un'offensiva russa era "fuori discussione" al momento. Le forze russe hanno dovuto affrontare tre problemi, vale a dire la mancanza di "comando adeguatamente organizzato", fianchi deboli e non abbastanza munizioni, ha aggiunto Prigozhin.

Cio' contraddiceva la sua affermazione del 2 aprile secondo cui le forze di Wagner avevano catturato l'edificio amministrativo della citta' di Bakhmut, issando la bandiera russa li'. Le dispute tra Prigozhin e i funzionari russi sono in corso anche per cio' che il primo percepisce come una mancanza di un adeguato supporto di artiglieria per le truppe di Wagner in Ucraina e in Africa. Nel testo di oggi pubblicato online, Prigozhin ha affermato che la Russia "non puo' accettare alcun compromesso" con l'Ucraina, compresi i negoziati, e che se le forze armate dell'Ucraina non possono essere sconfitte "in una lotta leale", allora la Russia dovrebbe prendersi il tempo per "costruire i muscoli" e combattere ancora una volta.

 

Ucraina, Lula: Usa smettano di incoraggiare la guerra 

"E' necessario che gli Stati Uniti smettano di incoraggiare la guerra" in Ucraina e "inizino a parlare di pace". Lo ha detto il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, osservando che anche l'Unione europea deve fare lo stesso, "in modo da convincere" i presidenti di Russia e Ucraina, Vladimir Putin e Volodymir Zelenski, che "la pace e' nell'interesse di tutti". Il presidente brasiliano ha rilasciato queste dichiarazioni ai media fuori dall'hotel di Pechino in cui ha soggiornato e prima di imbarcarsi per Abu Dhabi, dopo aver completato la sua visita di Stato in Cina, che ha incluso un incontro con il suo omologo cinese, Xi Jinping. Lula, 77 anni, al potere dal 1 gennaio, ha anche invitato "i Paesi che forniscono armi" a "smettere" di farlo e ha sottolineato il ruolo "molto importante" della Cina nella ricerca della pace. "La Cina ha un ruolo molto importante, forse il piu' importante. Ma un altro ruolo importante e' quello degli Stati Uniti", ha aggiunto.

Lula ha difeso ancora una volta la sua idea di creare un club di Paesi "disposti a trovare un modo per raggiungere la pace", cosa che aveva gia' comunicato ai presidenti di Francia e Stati Uniti, Emmanuel Macron e Joe Biden, e al cancelliere tedesco, Olaf Scholz. "Solo chi non difende la guerra puo' creare una commissione di Paesi e porre fine a questa guerra", ha detto.

Secondo Lula, si e' raggiunta una situazione in cui Russia e Ucraina hanno difficolta' a prendere decisioni" e dunque, ha affermato, "e' necessario che i Paesi terzi che mantengono buone relazioni con entrambi" creino le condizioni per la pace. Brasile e Cina, ha rilevato, sono disposti a farlo, ma ha insistito sul fatto che la "buona volonta'" di tutte le parti e' essenziale. In una dichiarazione scritta congiunta diffusa dopo il loro incontro bilaterale, Lula e Xi Jinping hanno concordato che il dialogo e il negoziato sono "l'unica via d'uscita praticabile dalla 'crisi' in Ucraina". Nel documento, il Brasile, che ha mantenuto una posizione di neutralita' dallo scoppio della guerra, giudica "positivamente" la posizione della Cina sul conflitto, che considera "utile" per cercare una soluzione pacifica. 

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