Ucraina, Kallas: "Trump sta sbagliando tutto". I colloqui Usa-Iran sul nucleare tornano a Roma
L'Alto rappresentante per la politica estera: servono munizioni per aiutare l'Ucraina
Iran, Tv Stato Teheran: "Colloqui con Usa sabato a Roma"
"Il secondo round di colloqui sul nucleare tra Iran e Stati Uniti si terrà sabato prossimo a Roma. Il Ministero degli Esteri dell'Oman ospiterà i colloqui". Lo ha dichiarato la TV di Stato iraniana.
Iran, Tajani sabato vedrà Witkoff e Araghchi
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani dovrebbe avere sabato incontri separati con l'inviato americano Steve Witkoff, con il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi e con il collega omanita Badr Albusaidi, tutti a Roma per il secondo round di colloqui indiretti tra Washington e Teheran sul nucleare iraniano.
E' quanto apprende l'Adnkronos. Nella stessa giornata Tajani dovrebbe avere un colloquio telefonico con Rafael Grossi, il direttore generale dell'Aiea oggi a Teheran.
Rubio-Witkoff a Parigi per parlare di Ucraina con europei. Kiev, passi avanti su terre rare
Il segretario di stato Marco Rubio e l'inviato di Trump Steve Witkoff saranno a Parigi dal 16 al 18 aprile per parlare di Ucraina con gli europei. E' quanto si legge in una nota.
Il vice primo ministro ucraino Yulia Svyrydenko ha affermato che ci sono stati "progressi significativi" nei colloqui con gli Stati Uniti sull'accordo sui minerali e le squadre hanno concordato di firmare un memorandum "nel prossimo futuro". Lo riporta il Guardian. "Abbiamo concordato con la parte americana di registrare questo progresso nel relativo memorandum d'intenti. Ci stiamo preparando a completare la formalizzazione dell'accordo nel prossimo futuro", ha affermato.
Ue, Kallas attacca Putin e avvisa Trump. Europa a fianco dell'Ucraina
La tregua in Ucraina è sempre più lontana, nonostante i tentativi degli Stati Uniti infatti le posizioni tra le due parti in causa restano troppo distanti. Putin continua a bombardare senza sconti, l'ultimo massacro di civili avvenuto a Sumy testimonia la scarsa volontà da parte della Russia di negoziare in questa fase. Non aiuta neanche la presa di posizione di Trump che considera Zelensky e Biden i colpevoli per questa guerra. L'Europa adesso, per voce dell'Alto rappresentante per la politica estera Kaja Kallas, prende le distanze da Putin. "La Russia - dice Kallas a La Repubblica - non è un Paese democratico e Putin è un dittatore. Ma io non ho paura delle loro minacce. È evidente che da tempo la Russia non ha elezioni democratiche, libere ed eque. L’ultima volta è stato con Eltsin. I dittatori funzionano così. Eliminano tutti i concorrenti. Basta pensare a come hanno ucciso Navalny. Il metodo è quello di eliminare le alternative e rendere felici i compari intorno a lui, le strutture di potere, come l’esercito e la polizia. E così si resta al potere".
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"In quella guerra in Ucraina - prosegue Kallas a La Repubblica - c’è un aggressore e una vittima. La Russia ha attaccato palesemente un altro Paese, la sua integrità territoriale, la sua sovranità. La Russia sta uccidendo civili sul territorio dell’Ucraina. L’Ucraina non ha fatto nulla per provocare questa guerra". Poi Kallas si rivolge a Trump: "Credo - spiega - che potrebbe davvero porre fine a questa guerra in brevissimo tempo facendo pressione sulla Russia. La pressione invece è sull’Ucraina. Non si è ancora vista una forte pressione sulla Russia. Capisco che all’inizio tutti debbano salvare la faccia, ma la Russia avrebbe potuto mostrare un po’ di buona volontà restituendo, ad esempio, le migliaia di bambini deportati o rilasciando i prigionieri di guerra o qualsiasi altra cosa. E invece nulla. Gli ucraini si stanno difendendo. Non possono farlo senza munizioni. Dobbiamo aiutarli anche con le sanzioni alla Russia".