Esteri
Ue, Kallas: "Putin è un dittatore. Trump sta sbagliando tutto, così la pace non arriva"
L'Alto rappresentante per la politica estera: servono munizioni per aiutare l'Ucraina



Kaja Kallas

Ue, Kallas attacca Putin e avvisa Trump. Europa a fianco dell'Ucraina
La tregua in Ucraina è sempre più lontana, nonostante i tentativi degli Stati Uniti infatti le posizioni tra le due parti in causa restano troppo distanti. Putin continua a bombardare senza sconti, l'ultimo massacro di civili avvenuto a Sumy testimonia la scarsa volontà da parte della Russia di negoziare in questa fase. Non aiuta neanche la presa di posizione di Trump che considera Zelensky e Biden i colpevoli per questa guerra. L'Europa adesso, per voce dell'Alto rappresentante per la politica estera Kaja Kallas, prende le distanze da Putin. "La Russia - dice Kallas a La Repubblica - non è un Paese democratico e Putin è un dittatore. Ma io non ho paura delle loro minacce. È evidente che da tempo la Russia non ha elezioni democratiche, libere ed eque. L’ultima volta è stato con Eltsin. I dittatori funzionano così. Eliminano tutti i concorrenti. Basta pensare a come hanno ucciso Navalny. Il metodo è quello di eliminare le alternative e rendere felici i compari intorno a lui, le strutture di potere, come l’esercito e la polizia. E così si resta al potere".
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"In quella guerra in Ucraina - prosegue Kallas a La Repubblica - c’è un aggressore e una vittima. La Russia ha attaccato palesemente un altro Paese, la sua integrità territoriale, la sua sovranità. La Russia sta uccidendo civili sul territorio dell’Ucraina. L’Ucraina non ha fatto nulla per provocare questa guerra". Poi Kallas si rivolge a Trump: "Credo - spiega - che potrebbe davvero porre fine a questa guerra in brevissimo tempo facendo pressione sulla Russia. La pressione invece è sull’Ucraina. Non si è ancora vista una forte pressione sulla Russia. Capisco che all’inizio tutti debbano salvare la faccia, ma la Russia avrebbe potuto mostrare un po’ di buona volontà restituendo, ad esempio, le migliaia di bambini deportati o rilasciando i prigionieri di guerra o qualsiasi altra cosa. E invece nulla. Gli ucraini si stanno difendendo. Non possono farlo senza munizioni. Dobbiamo aiutarli anche con le sanzioni alla Russia".