Ue, Meloni tradita da Ungheria-Polonia. Così è saltato l'accordo sui migranti

Varsavia e Budapest non vogliono la solidarietà obbligatoria e il reinsediamento. Oggi il secondo tentativo nel vertice di Bruxelles

di Redazione Esteri
Ue, Giorgia Meloni al vertice di Bruxelles. Foto Lapresse
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Ue, non c'è intesa sui migranti. Notte di tensione e fumata nera

Sembrava fatta e invece non c'è accordo sui migranti. Polonia e Ungheria si sono messe di traverso e ora il patto andrà rinegoziato. Notte di tensione al vertice Ue a Bruxelles, Meloni tradita dal fuoco amico, Varsavia e Budapest non vogliono la solidarietà obbligatoria e il reinsediamento. "I leader non hanno approvato le conclusioni" sul dossier, spiegano fonti Ue. Polonia e Ungheria vedono come fumo negli occhi il nuovo Patto approvato a maggioranza qualificata dal Consiglio Affari Interni in Lussemburgo dopo un negoziato fiume. Perché, sostengono, il tema è troppo delicato e compete ai leader. Che però decidono all’unanimità. L’obiettivo dei due paesi è portare allo stallo l'intesa sulla solidarietà obbligatoria raggiunta a inizio giugno.

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Gli altri 25, fa sapere l’Ansa spingono per una soluzione. Anche a costo di eliminare per interno i paragrafi dedicati alla migrazione. E limitarsi a "prendere nota" della lettera inviata ai leader dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen che elenca i passi avanti compiti sinora. L’argomento è una priorità assoluta per Giorgia Meloni. Secondo fonti polacche, la premier nel corso della giornata era attesa da un trilaterale con Morawiecki e il premier ceco Petr Fiala: tutti e tre militano in Ecr. Dell'incontro, tuttavia, non c'è traccia ufficiale.

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