Dieta del digiuno intermittente: ecco come funziona e chi può farla
I benefici e gli svantaggi del nuovo stile alimentare seguito da nomi autorevoli come Antonella Viola. La parola al medico Filippo Ongaro
Dieta del digiuno intermittente: ecco come funziona e chi può farla. La parola all'esperto Filippo Ongaro
In questi ultimi tempi si è sentito parlare spesso della dieta del digiuno intermittente, ovvero quel 'divieto' di mangiare che va dalle 8 alle 16 ore. Fonte di numerose polemiche e adottato da nomi autorevoli, tra cui Antonella Viola, questo digiuno promette di dimagrire, ma anche di mantenere una saluta ottimale, a discapito delle malattie. Ma come funziona esattamente e a chi fa bene? Al contrario, chi non può seguirlo? A fare un po' di chiarezza sul famoso trend, in un'intervista al Corriere della Sera, è Filippo Ongaro, primo medico italiano a certificarsi in medicina anti-aging negli Stati Uniti, punto di riferimento presso l’Agenzia Spaziale Europea e autore di numerosi libri.
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"Una forma di astinenza temporale dal cibo il cui obiettivo è quello di creare un silenzio metabolico per 16 ore almeno. E cioè il tempo necessario all’organismo affinché si attivino i meccanismi riparativi delle nostre cellule", questa la definizione che Ongaro dà del diugiuno intermittente. Per spiegarsi meglio, il dottore fornisce un esempio della suddivisione degli orari dei pasti da consumare nell'arco dell’otto ore in cui è possibile mangiare: "Supponiamo di fare colazione alle 7 del mattino. Da questa ora alle 8 successive, cioè fino alle 15, oltre alla colazione devo consumare il pranzo, la cena ed eventualmente due spuntini. Con intervalli che, in proporzione, equivalgono a quelli tra i pasti scanditi in una giornata normale".
Vantaggi e svantaggi del digiuno intermittente
Per quanto riguarda i cibi consentiti, o comunque consigliati, l'indicazione di Ongaro è di portare in tavola "qualunque alimento serva al fabbisogno e al benessere del nostro organismo, nelle giuste quantità". Sono comunque da preferire i cerali integrali, pesce e carni bianche per quanto riguarda le proteine animali, da alternare a quelle vegetali che si trovano in frutta secca e legumi.
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Diversi i benefici di questa dieta. "Gli studi - spiega il medico - evidenziano cambiamenti importanti. Quello più significativo riguarda le cellule del corpo che, in questa fase, avviano i processi di riparazione e autofagia nei confronti delle "sorelle" danneggiate. Miglioramenti poi a livello di insulino-resistenza. E di infiammazione sistemica, che tende a diminuire. Si riduce, inoltre, il rischio di insorgenza delle malattie di origine metabolica come diabete, ipertensione, ma anche di patologie cardiovascolari e oncologiche".
Tra gli svantaggi, invece, Ongaro sottolinea l'autocrontrollo, che deve essere forte per poter portare a termine il digiuno e guadagnarne in positivo. Un altro aspetto da non sottovalutare, infine, è quello della socialità, che molto spesso è un vero e proprio stile di vita: "L'uscita a cena con gli amici - afferma - potrebbe costituire un problema. Ci si può aggregare, ma a tavola solo acqua. In alternativa bevande non zuccherate".