Innocenzi: "C'è conflitto di interessi tra eurodeputati e lobby della carne"

L'intervista alla giornalista per il suo documentario Food for Profit sul tema degli allevamenti intensivi

di Redazione Food
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Giulia Innocenzi (Lapresse)
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Giulia Innocenzi a Gambero Rosso: "Ci sono intrecci tra potenti lobby e gli eurodeputati pagati da noi. Lollobrigida proporrà anche l'editing genetico"

Giulia Innocenzi con il suo documentario Food for Profit realizzato con il regista Paolo D'Ambrosi oltre a denunciare i maltrattamente subiti dagli animali negli allevamenti intensivi in Europa ha aperto la porta sui rapporti non troppo chiari tra alcuni deputati al Parlamento Ue e le lobby della carne

"L’obiettivo era di andare oltre alle immagini viste finora, - afferma la giornalista in una intevista a Gambero Rosso - smascherando gli intrecci affaristici tra le potenti lobby e gli eurodeputati pagati da noi. Altro aspetto è stato quello di voler mettere in evidenza che non si tratta di mele marce, ma di un sistema ben collaudato che è diventato prassi nel processo decisionale delle politiche agricole europee".

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Una delle chiavi di lettura del documentario è la frase pronunciata dall’assistente della deputata Clara Aguilera che afferma che chi si mette contro il prosciutto perde in partenza. "Quella è una frase molto importante che abbiamo voluto lasciare e che, secondo, me racchiude tutto. - spiega Innocenzi - Inoltre si presta a due interpretazioni. Da una parte si può vedere in modo semplice: tutti amano il prosciutto e chi se ne frega se a qualcuno non sta bene. Dall’altra però bisogna evidenziare che dietro quel prosciutto c’è un giro di soldi che va a nutrire un sistema inscalfibile che fa perdere in partenza chiunque gli si metta di traverso".

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Gambero Rosso sottolinea poi la disparità di percezione tra la carne coltivata e l'editing genetico come il finto maiale a sei zampe che non ha creato nessun sbigottimento tra gli eurodeputati: "Abbiamo il ministro Lollobrigida che da una parte è contrario alla carne coltivata,  - continua Innocenzi - ma dall’altra è un grande fan di editing genetico, per ora legato ancora alle sole piante. L’industria della carne pian piano proporrà l’editing genetico anche per gli animali, con la scusa di farlo per migliorare la sostenibilità e contrastare il cambiamento climatico".

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Innocenzi poi descrive Copa-Cogeca come la "più grande lobby di produttori di carne" ma afferma che "queste entità, grandi o piccole, non si muovono in modo autonomo". Per quanto riguarda invece l'ex ministro Paolo De Castro, non uscito benissimo dal documentario, la giornalista si chiede: "Come presidente di Filiera Italia come può essere super partes nella sua attività di deputato europeo?".

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Infine una riflessione su un'alternativa sostenibile all'allevamento intensivo anche alla luce "dell’aumento dei consumi di carne di Cina e India". "L’unica alternativa possibile - afferma Innocenzi - è passare a un’alimentazione vegetale. Il cambiamento parte dal singolo e dalle sue abitudini alimentari. Solo così potremo farcela".