Food
La Francia contro gli hamburger vegani: stop alle etichette che ingannano
Multe fino a 7.500 euro per le aziende. Il consorzio per la promozione delle proteine vegetali prepara battaglia
Una nuova legge in Francia vieta l'utilizzo di nomi associati alla carne per prodotti a base vegetale ma con delle eccezioni
Anche in Francia come in Italia, come si legge nell'articolo 3 della legge sulla carne coltivata, è stato vietato il meat sounding, ovvero diciture come "hamburger vegano" che potrebbero trarre in inganno i consumatori. Come si legge su Gambero Rosso, il decreto impedisce quindi l'uso di termini solitamente riferiti alla carne sull'etichetta di alimenti a base vegetale. La legge si basa su un provvedimento del 2020 la cui applicazione era stata sospesa temporaneamente dal Consiglio di Stato nel giugno 2022 dopo un reclamo di Proteins France, un consorzio di aziende nel settore dei prodotti a base vegetale.
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Nel decreto si specifica che per prodotti vegani o composti solo da ingredienti come frutta e verdura non si possono utilizzare termini come filetto, costata, bistecca, prosciutto e alla griglia per un totale di 21 definizioni proibite. Chi non rispetta la legge riceverà una multa fino a 1.500 euro, che possono diventare di 7.500 euro le le aziende. Il decreto prevede comunque per i produttori un anno di tempo per vendere le scorte esistenti.
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Ci sono comunque delle eccezioni. Prodotti con una piccola quantità di ingredienti vegetali possono continuare a utilizzare nomi solitamente associati alla carne come salsiccia merguez, pancetta o cordon bleu. Si possono utilizzare nomi di prodotti animali anche per descrivere aromi ("al sapore di bacon", ad esempio). In più il decreto non si applica ai prodotti vegetariani realizzati in altri Paesi Ue, cosa che potrebbe creare qualche problema con le norme alimentari comunitarie.