Granchio blu in pentola: la "provocazione" alla Festa dell'Unità ad Argenta

La specie "aliena" che devasta i nostri mari adesso la si combatte in cucina: in Emilia Romagna è stata servita in guazzetto con pane abbrustolito

a cura di Redazione
Granchio blu
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Granchi blu in guazzetto: la ricetta della Festa dell'Unità di Argenta per combattere l'invasione

Il granchio blu finisce finalmente in pentola. Dopo l'allarme dei pescatori dell’Alto Adriatico sulla specie "aliena" in Italia che sta divorando i raccolti di cozze e vongole, arriva l'idea di combatterlo ai fornelli, ovvero cucinandolo e mangiandolo. Così ad Argenta, in provincia di Ferrara, il sindaco Andrea Baldini ha deciso di approffittare dell'invasione del crostaceo sulle coste romagnole proponendo alla Festa dell'Unità di Filo, fra un risotto di mare e una grigliata di pesce, un fuori menu davvero particolare: granchio blu in guazzetto.

“L’idea è nata durante una riunione fra i sindaci della Comunità del Parco del Delta di cui anche il nostro territorio fa parte”, racconta Baldini. “In quell’occasione abbiamo raccolto l’appello della sindaca di Goro Marika Bugnoli che lanciava un forte grido di preoccupazione per il proliferare dell’alieno, il granchio blu, che per colpa della sua forza distruttiva, sta mettendo in ginocchio l’economia del territorio. E così assieme al mio assessore Giulia Ciliani, in una sorta di provocazione gastronomica, abbiamo pensato che un’aiuto potesse arrivare anche dalla cucina della nostra festa”.

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Per l'occasione sono stati cucinati dieci chilogrammi di granchio blu servito in guazzetto e accompagnato da pane abbrustolito. Stando ai piatti vuoti ritornati in cucina si può dire che la ricetta sia stata un successo. Nel primo fine settimana di apertura dello stand gastronomico i granchi sono stati tutti consumati tanto che gli organizzatori hanno deciso di bissare la proposta. Quella di Filo di Argenta è una delle prime feste di piazza in Italia che ha deciso di proporre il granchio blu nel piatto. "È una provocazione? Forse" - spiega Baldini - "ma è soprattutto un modo per conoscere alla gente un sapore nuovo, che poi così nuovo non è, visto che si cucina un po' dappertutto". 

L’iniziativa ha avuto anche il plauso di Igles Corelli, chef che proprio a Filo è cresciuto, sia anagraficamente che gastronomicamente. "Il sindaco di Argenta ha avuto una bellissima idea" - spiega Corelli al Gambero Rosso - "ma io andrei anche oltre. Si potrebbe pensare a una vera e propria festa dedicata al granchio blu, proposto anche bollito accompagnato da salse. Al commensale basterebbe fornire un martello e un bavaglino per estrarre la polpa dal carapace, come si fa in America. Il divertimento e il gusto sono assicurati". Lo chef poi spiega: "Questo tipo di granchio è una minaccia concreta per i territori in cui si insedia e prolifica, ma è anche molto buono. Bollito in un brodo di cipolla alloro e aromi e mangiato tiepido è una vera leccornia".

Ma Corelli non è l'unico a a pensare che una strada percorribile potrebbe proprio essere quella culinaria. Il noto chef Alessandro Borghese, ad esempio, lo usa già da tempo per fare i "crab-cake, ovvero dei tortini che vanno molto nel Maryland, o come crostaceo da aggiungere alle zuppe di pesce". Intanto anche a livello istituzionale l’attenzione si sta alzando: la regione Emilia Romagna proprio in queste ore ha autorizzato la cattura, il prelievo, il trasporto a terra e la commercializzazione del granchio blu.

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