Integratori multivitaminici e false miti: i più comuni non allungano la vita
Uno studio non ha trovato una correlazione statisticamente rilevante tra il consumo di questi prodotti e la longevità
Gli integratori multivitaminici non allungano la vita. Gli esperti, anzi, consigliano di consultare il medico prima di consumarli
Molti integratori multivitamici promettono di aumentare la longevità ma così non è. Questo è ciò che emerso da un nuovo studio americano della Sezione di Epidemiologia Metabolica del National Cancer Institute dei National Institutes of Health (NIH). Il gruppo di ricerca coordinato dalla dottoressa Erikka Loftfield ha analizzato statiscamente i dati di crica 400mila cittadini statunitensi coinvolti in tre diversi studi: uno del Diet and Health del National Institutes of Health-AARP, uno sul cancro alla prostata, polmone, colon-retto e all'ovaio e l'ultimo sulla salute agricola.
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Lo studio ha indagato se ci fosse un'associazione statistica tra mortalità e l'utilizzo di integratori multivitaminici. La ricerca ha preso in esame i casi clinici di adulti con un'età media di 61 anni, perlopiù uomini e in buona salute. Durante il periodo preso in esame si sono verificati 165mila decessi. Incrociando i dati con il consumo di integratori, tenendo conto anche di fattori confondenti, non è emerso alcun beneficio statisticamente significativo in termini di longevià.
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Gli esperti quindi consigliano di consultare il proprio medico prima di assumere integratori multivitaminici, anche alla luce del fatto che diversi studi confermano la pericolosità di questi prodotti se consumati in modo eccessivo. La Cleveland Clinic, ad esempio, ha evidenziato che troppa niacina (vitamina B) aumenta il rischio di infarto e ictus.