Economia

Più di 80 decessi sospetti, è giallo. Nel mirino un integratore con riso rosso

Di Redazione Cronache

In Giappone, l'azienda Kobayashi Pharmaceutical è pesantemente accusata di aver "avvelenato" alcuni consumatori con degli integratori anti colesterolo

Più di 80 decessi sospetti, è giallo in Giappone. Kobayashi Pharmaceutical, è scandalo sugli integratori anti colesterolo al riso rosso fermentato

Il caso di Kobayashi Pharmaceutical, noto produttore giapponese di integratori sanitari, sta peggiorando. All'inizio del 2024, l'azienda era già al centro di uno scandalo legato a cinque decessi associati ai suoi prodotti anti-colesterolo a base di "beni koji", ossia riso rosso fermentato. Recenti dichiarazioni rivelano che l'azienda sta ora esaminando altri 76 decessi potenzialmente collegati agli stessi prodotti.

Nonostante le cause esatte dei decessi e delle conseguenze per la salute non siano ancora state determinate, si sospetta che un acido tossico, prodotto dalla muffa utilizzata nella fermentazione del riso, possa aver giocato un ruolo cruciale. Questa preoccupante situazione ha portato Kobayashi Pharmaceutical a ritirare dal mercato tre tipologie di compresse contenenti beni koji a marzo, in risposta anche alle numerose segnalazioni di problemi renali da parte dei consumatori.

“Abbiamo ricevuto 1.656 richieste di assistenza medica e stiamo indagando su 76 casi per un possibile collegamento con i decessi. Nonostante le indagini non abbiano evidenziato un legame diretto con malattie renali, è emersa una varietà di situazioni nelle quali i nostri prodotti potrebbero aver causato danni o influenzato indirettamente la salute dei consumatori", ha comunicato l'azienda.

Kobayashi Pharmaceutical è un nome ben conosciuto in Giappone, con una vasta gamma di prodotti sanitari, e lo scandalo ha quindi avuto un notevole impatto mediatico nel paese. Inoltre, le conseguenze potrebbero estendersi oltre i confini nazionali: l'azienda ha infatti venduto il riso rosso fermentato anche a società in Taiwan, dove, dopo l'emergere dell'allarme, le autorità sanitarie hanno fatto ritirare preventivamente 154 prodotti che contenevano la sostanza incriminata.