La birra senza alcol potrebbe essere pericolosa. Studio svolta. Ecco perchè

Brutte notizie in arrivo per gli amanti della birra analcolica: lo studio svolta

di Redazione
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La birra analcolica potrebbe essere pericolosa. Ecco perchè 

Birra senza alcol più salutare delle altre? Non proprio. Secondo uno studio pubblicato su Journal of Food Protection e riportato da Gamberosso.it un determinato quantitativo di alcol e una temperatura bassa rappresenterebbero due coefficienti importanti per quanto riguarda la proliferazione batterica nelle bevande senza alcol. 

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L'esperimento sulla proliferazione batterica

Lo studio, spiega Gamberosso.it "si è basato sull’inoculazione di cinque ceppi batterici in birra analcolica e a basso percentuale di alcol per studiare gli effetti antimicrobici di alcune variabili come temperatura, pH e le concentrazione di etanolo. L’esperimento ha visto l’aggiunta di ceppi di E.Coli, Salmonella enterica e Listeria monocytogenes alle birre e un successivo monitoraggio di 63 giorni, in cui i campioni sono stati tenuti a temperature che variavano da 4 a 14 °C e da cui venivano effettuati campionamenti periodici per verificare la crescita dei patogeni".  I risultati, spiega il sito,  "hanno visto una sostanziale differenza tra le due tipologie di birra: se in quelle a basso contenuto alcolico si ha una resistenza alla proliferazione dei batteri, in quelle senza alcol questa proprietà è del tutto mancante. L’idea dell’esperimento nasce dall’osservazione che tutte le ricerche sui patogeni prendevano in considerazione le birre tradizionali, lasciando fuori quelle a bassa gradazioni di alcol e le birre analcoliche". 

I risultati del test 

In particolare, prosegue il sito online, "a seguito dell’esperimento è risultato che l’E. Coli e la Salmonella enterica erano sopravvissute a tutte le temperature e pH dei campioni di birra analcolica e a bassa gradazione, mentre la Listeria monocytognese ha dimostrato di avere una minor resistenza rispetto ai primi due patogeni. Nel test la combinazione di pH e temperatura ha avuto un ruolo importante nell’arginare la proliferazione dei patogeni, infatti, in condizioni di bassa temperatura e pH si è osservato una diminuzione dei batteri presenti". Ma a temperature al di sopra dei 14°C la Salmonella e l’E.coli hanno proliferato indipendentemente dal valore del pH. In relazione al titolo alcolometrico, invece, continua il sito, "è stato osservato che le birre con una gradazione alcolica minore di 3,5% sarebbero suscettibili a una maggior proliferazione batterica rispetto alle birre con una gradazione maggiore. Indicando una correlazione significativa tra percentuale di etanolo e proliferazione batterica, dove quantità maggiori di etanolo riducono la possibilità di riproduzione dei patogeni. Per le birre “normali”, invece, il problema non si pone. La quantità di alcol, l’anidride carbonica, il basso contenuto di zuccheri sommati all’uso del luppolo e di procedimenti come la bollitura, la filtrazione in fase di produzione e la successiva conservazione in catena del freddo, renderebbero la bevanda alcolica immune ad agenti patogeni". 

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