"La pasta cacio e pepe si fa scotta": il New York Times cambia la ricetta

Il giornale americano consiglia di scuocere la pasta, pubblicando la ricetta della cacio e pepe di Roscioli. Eppure sul sito del locale la ricetta è ben diversa

a cura di Redazione
Ragazza mangia pasta
Food

"La pasta cacio e pepe si fa scotta": la ricetta del New York Times che cita il ristorante Roscioli fa discutere

La pasta, si sa, è uno dei simboli della cucina italiana nel mondo. Proprio per questo è così tanto emulata, soprattutto negli Usa, dove spesso e volentieri, però, leggende metropolitane si mescolano con la realtà dando vita a ricette, per così dire, astruse (basti pensare alla celeberrima pasta Alfredo, che in Italia non esiste). Ma se c'è una cosa che gli americani proprio non comprendono è il metodo di cottura della pasta, che per loro non è mai al dente. Non fa eccezione nemmeno il quotidiano più famoso al mondo, il New York Times, secondo cui la cacio e pepe perfetta si fa con la pasta scotta.

"La pasta deve essere completamente cotta, non al dente", così scrive la giornalista sul blog di ricette del celebre giornale a stelle e strisce. E per avvalorare la tesi si fa aiutare da uno dei più importanti ristoranti di Roma, che ha anche una frequentatissima sede proprio a New York, ovvero Roscioli. Ma la cacio e pepe si fa davvero così nel famoso locale nei pressi di Campo de Fiori? Assolutamente no.

Leggi anche: Bill Clinton in visita a Roma ha ceduto al fascino della cacio e pepe

Che la pasta in Italia vada cotta al dente è un dato di fatto, non un capriccio. Migliora il sapore del prodotto, conserva le proprietà nutritive e la rende più leggera. Eppure sul sito del NYT si legge che il metodo Roscioli "prevede che si prepari in anticipo una crema di formaggio, acqua e pepe che può essere conservata in frigo per essere utilizzata successivamente" e che il formaggio va grattugiato finemente in modo che si sciolga rapidamente. Suggerisce di aggiungere l'acqua di cottura della pasta piano piano e che la pasta "deve essere completamente cotta, non al dente". Sulla prima parte nulla da eccepire, le perplessità nascono proprio sulla pasta.

Tuttavia, sulla versione inglese del sito Roscioli c'è la ricetta della cacio e pepe con l'indicazione "corretta". "In una pentola di acqua bollente salata (non troppo salata, perché il pecorino e il parmigiano sono già salati), cuocere la pasta al dente": è questo il passaggio numero uno della ricetta della cacio e pepe di Roscioli. Insomma, non c'è spazio a interpretazioni, se non, al massimo, a questioni di gusto.

Leggi anche: Pasta antifascista, da simbolo di caduta del regime a caso politico. Il punto

Tags:
new york timespasta cacio e pepepasta scottaroscioli