Supermercati come Ryanair, si valutano prezzi dinamici per ridurre gli sprechi
Un nuovo approccio potrebbe aiutare sia i clienti a spendere meno sia le aziende a gestire in modo più efficiente gli scarti alimentari
Uno studio americano afferma che adottare tariffe variabili in base alla data di scadenza permetterebbe ai supermercati di ridurre del 21% lo spreco alimentare
Nei supermercati putroppo molti prodotti finiscono per essere sprecati. Questo è sicuramente un peccato per l'ambiente e la sostenibilità alimentare ma anche per le stesse aziende, che potrebbero ridurre i costi con un approccio diverso. Ad esempio, come riporta Gamberorosso.it, si potrebbe prendere a modello uno studio della Rady School of Management dell’Università di San Diego, citato da eater.com, in cui si è valuta l'impatto sul mondo della grande distribuzione della filosofia dei prezzi che ispira Ryanair.
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Si stima che ogni anno nel mondo venga sprecato il 19% del cibo che acquistiamo. Solo in Italia stando ai dati dell’Osservatorio internazionale di Waste Watcher/Spreco Zero si buttano nel cestino 9,2 miliardi di euro in alimenti all'anno ma Germania e Regno Unito fanno anche di peggio.
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Una soluzione al problema potrebbe arrivare da una politica di "dynamic pricincig" ovvero tariffe variabili in base alla data di scadenza. Più quest'ultima si avvicina più il prezzo del prodotto si abbassa. L'autore dello studio, Robert Sanders, non si riferisce a semplici promozioni dell'ultimo minuto ma di "sconti graduali per tutta la durata di conservazione del prodotto".
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Con questo approccio si potrebbe ridurre del 21% lo spreco alimentare. Per rendere il tutto più efficiente si potrebbero poi realizzare delle etichette che chiariscano la differenza tra "da consumare entro" e "da consumarsi preferibilmente entro", in modo da evitare che cibo ancora commestibile venga buttato. "Quando i prezzi funzionano correttamente – spiega Sanders – allocano tutti i beni e i servizi. Ma quando non funzionano nel modo giusto paghiamo un costo sociale".