Future Ready Lawyer 2023, missione digitalizzazione del settore legale. I dati

Secondo la ricerca di Wolters Kluwer l'87% ha migliorato il lavoro quotidiano, ma solo il 69% è preparato a includere i criteri Esg. Debole anche il fronte Deib

di Redazione Economia
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Ai, verso la digitalizzazione del settore legale: i dati di Wolters Kluwer 

L'esordio dell'intelligenza artificiale ha scompaginato definitivamente gli assetti tradizionali di ogni settore nel mercato occidentale, con esiti molto variegati data la peculiarità di ognuno che non si presta necessariamente a una transizione immediata nè "indolore". A quanto riporta Wolters Kluwer - leader mondiale nelle soluzioni di informazione, software e servizi -  nella ricerca globale Future Ready Lawyer 2023, il settore legale sta abbracciando l’Intelligenza Artificiale, ma non è ancora del tutto preparato a soddisfare le richieste in ambito Esg, imprescindibili per attrarre o trattenere i talenti. Si tratta del 69% degli studi legali e del 61% degli uffici legali. Inoltre, la metà degli avvocati intervistati (50%) prevede un aumento della domanda (di servizi legali ESG da parte dei clienti) e il 45% che si aspetta che la domanda rimanga invariata (rispetto al 36% del 2022).

“Anche in un mondo dove ChatGPT e altre forme di AI sono sempre più utilizzate, la professione legale continua a trarre la propria forza dalle relazioni umane - dichiara Martin O'Malley, CEO di Wolters Kluwer Legal & Regulatory. "Tuttavia, la ricerca Future Ready Lawyer 2023 evidenzia che gli avvocati riconoscono il ruolo centrale della tecnologia nel creare valore aggiunto per le loro organizzazioni e per la società nel suo complesso. Che si tratti di migliorare la collaborazione, consolidare le relazioni o migliorare i flussi di lavoro, la tecnologia è l’elemento trainante dell'intero settore legale verso il futuro".

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"La tecnologia si conferma ancora una volta quale principale elemento di cambiamento: per l’87% degli intervistati, infatti, questa ha migliorato il lavoro quotidiano degli avvocati e degli studi legali. In questi anni abbiamo visto un costante incremento del suo utilizzo, ma mai come ora le tecnologie diventano fondamentali per favorire produttività ed efficienza".

Quest'anno il 73% dei professionisti che quest’anno ha partecipato alla ricerca Future Ready Lawyer si aspetta di integrare la GenAI nel proprio lavoro entro il prossimo anno. Il 68% si sente preparato ad affrontare l'impatto della GenAI. Nonostante questo, non c’è un’opinione unanime. Quasi la metà degli avvocati intervistati (43%) la ritiene un’opportunità, un quarto (25%) la considera una minaccia e il 26% tanto una minaccia quanto un’opportunità.

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Nella lista degli indicatori del livello di soddisfazione sul luogo di lavoro, diversità, uguaglianza, inclusione e appartenenza (DEIB - Diversity – Equity – Inclusion - Belonging) occupano una posizione bassa nella lista. Tuttavia, l'indagine rileva che la maggior parte dei professionisti legali (88%) è soddisfatta dell’impegno del proprio datore di lavoro per creare un capitale umano e una cultura diversificati.

Tuttavia, solo il 55% degli studi legali e degli uffici legali delle aziende intervistati ha già adottato policy formali in materia di diversità, equità, inclusione e appartenenza (DEIB): il 22% prevede di definirla nei prossimi 12 mesi e il 15% nei "prossimi anni.