Il grattacielo degli orrori. Ventisei piani per i suini condannati a morte
Il governo cinese lo definisce una "fattoria ad alta tecnologia", ma gli esperti del settore temono che, da qui, potrebbe avere origine una nuova pandemia
Cina, un grattacielo di 26 piani per l'allevamento di suini più grande del mondo: una fabbrica della morte
È in costruzione il secondo grattacielo per l'allevamento dei maiali che andranno al macello. Sia quello operativo, sia quello in costruzione si trovano a Ezhou, nella provincia di Hubei, a circa 80 km a sud-est di Wuhan, in Cina. Ciascun edificio è di 400.000 metri quadrati. Il proprietario del progetto è Hubei Zhongxin Kaiwei Modern Animal Husbandry, che lo racconta sul suo account WeChat.
Come si apprende dalla stampa locale, il principale azionista della società è un produttore di cemento locale e il calore generato dalla fabbrica di cemento verrà usato anche per riscaldare l'azienda agricola. Si tratta di uno degli allevamenti di suini più moderni della Cina. Il governo cinese e il proprietario del complesso ne vantano l'efficienza del lavoro, l'ecologia verde e i costi complessivi inferiori agli allevamenti tradizionali.
Il complesso finito sarà in grado di produrre 1,2 milioni di suini da macello all'anno, ovvero 108.000 tonnellate di carne suina prodotta ogni anno, mentre i costi di investimento sarebbero stati di circa 4 miliardi di RMB (570 milioni di euro).
Il governo cinese ha definito il complesso come una "fattoria ad alta tecnologia"
Il 31 agosto 2022, Zhongxin Kaiwei e Jiahe Agriculture and Animal Husbandry hanno firmato un accordo di cooperazione per l'acquisto di maiali per iniziare a rifornire il primo dei due edifici: 21.600 scrofe e 55 verri (il maschio fertile si chiama verro, la femmina scrofa e i cuccioli lattonzoli) dal fornitore KingSino con sede nel Guangdong.
In ciascun edificio i primi 2 piani sono usati per scopi funzionali, come ad esempio la fornitura di mangime e l'attrezzatura per gestire i conduttori di acqua potabile. A partire dal terzo piano in su, ogni piano funzionerà come un allevamento, con 1.000 scrofe per piano e una capacità produttiva di 25.000 suini da macello all'anno. Con 48 piani di produzione in totale, ciò porta a 1,2 milioni di suini da macello all'anno.
Gli indicatori di temperatura, umidità ambientale, concentrazione di gas tossici sono controllati in tempo reale. Ci sono più di 30.000 punti di controllo che determinano l'alimentazione precisa di ogni suino.
Il sistema di trattamento del letame dei maiali a biogas
Per smaltire l'enorme quantità di letame prodotta dai maiali, i grattacieli sono dotati di un sistema completo di trattamento dei rifiuti a base di biogas che converte il letame suino in energia pulita per la generazione di elettricità e il riscaldamento. Il letame entra nel serbatoio del sistema di fermentazione anaerobica ad alta temperatura, che riduce l'evaporazione dei gas odorosi di oltre il 90%.
Come riferisce la stampa locale, i veterinari sorvegliano il complesso 24 ore su 24. Zhongxin Kaiwei ha reclutato veterinari, gestori di allevamenti, gestori di aziende agricole e tecnici per l'allevamento di maiali di Ezhou.
Secondo le stime ufficiali, la domanda cinese di carni suine dovrebbe aumentare da 51,77 milioni di tonnellate a 60,77 milioni di tonnellate nel prossimo decennio. Costruire grandi complessi come questi è un modo per soddisfare la domanda in continua crescita.
Le polemiche delle associazioni ambientaliste e animaliste
Numerose le polemiche sollevate da parte delle associazioni animaliste e ambientaliste, che vedono nel progetto una forma di crudeltà intollerabile, visto che i maiali trascorreranno la loro breve esistenza circondati da cemento e luci artificiali, senza mai vedere la luce del sole.
Il grattacielo di 26 piani per allevare suini: una minaccia per la salute pubblica?
Inoltre, questo enorme allevamento potrebbe trasformarsi in un serbatoio di virus da cui potrebbe avere origine la prossima pandemia.
A esprimere le loro preoccupazioni diversi esperti del settore: "Se una malattia entra all’interno di questo allevamento può esplodere tra gli animali come un incendio" ha avvertito Matthew Hayek, ricercatore presso il Department of Environmental Studies della New York University, citato dal Guardian.
In Italia, ha commentato il progetto il virologo Roberto Burioni con un tweet: "Dal mio punto di vista, un paradiso per i virus. PS: animalisti dove siete?".