Augias: "Governo di incompetenti. Non stanno demolendo i comunisti ma la Rai"

Il giornalista torna sul suo addio: "Hanno quella presunzione di pensare che una pedina valga l’altra. Sono dilettanti"

di Redazione Mediatech
Corrado Augias
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Rai, Corrado Augias sul governo Meloni: "Vogliono riscrivere la storia ma non hanno gente in grado di farlo"

Corrado Augias ha annunciato ieri il suo addio alla Rai e il passaggio a La7, dove condurrà una trasmissione culturale in prima serata da inizio dicembre: "La torre di Babele". Ma il giornalista torna sui motivi che lo hanno spinto a lasciare Viale Mazzini dopo 63 anni. "Quando sono entrato in azienda (1° luglio 1960, per concorso) la Rai - spiega Augias a Repubblica - era un feudo democristiano. Ettore Bernabei, poco dopo, divenne il dominus, la Dc era il suo partito, Amintore Fanfani il referente. L’atmosfera politica era angusta ma il livello culturale faceva della Rai una delle migliori televisioni europee. Nel 2022, con il governo Meloni, secondo Augias "gli obiettivi sono diventati più numerosi". Perché "si è aggiunta la voglia di raccontare daccapo la storia. Finora ne abbiamo avuto solo qualche accenno anche perché non è che abbondino, da quella parte, quelli in grado di farlo".

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"Temo di sapere - prosegue Augias a Repubblica - che di qui a qualche mese questo impulso crescerà di forza, se le cose resteranno come oggi sono. Questo é un governo approssimativo e incompetente e ha prodotto il massimo di efficienza nella progressiva distruzione della Radiotelevisione italiana. Ho visto negli ultimi mesi dilettantismo, scelte improvvide, la presunzione che una pedina valga l'altra, l’inconsapevolezza che l'efficacia televisiva è una delicata miscela di professionalità e congruenza con l’argomento, la dimenticanza che l’egemonia culturale non si può imporre piazzando un fedele seguace qua e uno là. Sono materie (non le sole, del resto) in cui la competenza deve prevalere sulla fedeltà. Se fossi stato più giovane - conclude Augias - sarei rimasto cercando, se possibile, di riequilibrare un po' la deriva. Però sono vecchio e vorrei continuare a lavorare, fin quando avrò sufficiente consenso, con persone amiche in un ambiente cordiale. Resta questa brutta storia, avevano annunciato di voler demolire la Rai dei comunisti; stanno semplicemente demolendo la Rai".

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