Bazooka social: Ferragnez, Mattioli, Pedretti. La "gogna mediatica" ora uccide

Il caso della ristoratrice del Lodigiano impone una riflessione sui rischi e l'effetto a catena pericolosissimo che possono generare

di Redazione Mediatech
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Giovanna Pedretti e Selvaggia Lucarelli
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Social, non più solo minacce e insulti. Ora la "gogna mediatica" fa vittime vere. Il caso Pedretti

La situazione sui social adesso preoccupa seriamente, il caso della ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano trovata morta nel fiume Lambro non è più solo un campanello d'allarme ma qualcosa di più. Giovanna Pedretti, stando alle prime informazioni provenienti dalle indagini in corso, si sarebbe tolta la vita proprio a causa della "gogna mediatica", non avrebbe retto il peso di tutte quelle accuse piovutele addosso dopo quei sospetti sulla recensione falsa usata per farsi pubblicità. Il caso Pedretti - si legge su La Verità - impone una riflessione sugli sceriffi dei socaial, sempre col dito sul grilletto, il loro modo di agire può fare danni incalcolabili. Quando si hanno milioni di follower, infatti, si dispone di un'artiglieria pesante. Che può uccidere le persone normali. Anche perché, poi, si genera un effetto a catena che rischia di diventare fuori controllo.

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Sul caso Pedretti, ad esempio, - prosegue La Verità - il primo ad avere dubbi sull'autenticità della recensione è stato un cuoco cremonese di 34 anni. Si tratta di Lorenzo Bigiarelli, compagno di Selvaggia Lucarelli, che avrebbe chiamato la Pedretti incalzandola, nel nome della ricerca della verità. Ieri Bigiarelli è stato a sua volta investito dalla macchina impazzita dell'odio, come se fosse il responsabile della morte della ristoratrice lodigiana, e ha addirittura preferito disertare la puntata del programma della Clerici su Rai1, dove era prevista la sua presenza. Nelle stesse ore è scoppiato anche il caso di Fedez, il rapper durante il suo podcast Mucchio selvaggio si è scagliato contro un odiatore da tastiera, mostrando la sua foto. Peccato che abbia sbagliato haters e che l'uomo accusato ingiustamente lo abbia poi denunciato. Senza dimenticare poi il Balocco gate e tutte le conseguenze. Tutti questi casi - conclude La Verità - dovrebbero aiutare a capire che quando hai in mano un bazooka non puoi sparare a gente che ha al massimo una cerbottana.