Espresso, giornalisti verso lo sciopero. Rumor: Gedi, cessione sul tavolo Cda
Dopo le voci confermate sulla cessione dell'Espresso, i giornalisti del settimanale romano approvano un pacchetto di sciopero
L'Espresso, acquisizione di Iervolino vicina: la cessione del settimanale Gedi sull'agenda del Cda? E i giornalisti preparano lo sciopero. Rumors
L’Espresso è in vendita. E, secondo voci di corridoio, il Cda del gruppo Gedi si riunirà oggi alle 15 per discutere delle trattative con Bfc Media di Danilo Iervolino. Dopo l’indiscrezione lanciata da un tweet del giornalista specializzato in media Claudio Plazzotta, arriva l’ufficialità delle trattative in corso.
Dunque, per la prima volta, le voci che suggerivano la volontà di John Elkann e Maurizio Scanavino di vendere il settimanale sono state confermate e i giornalisti dell’Espresso, preoccupati per il destino del giornale, hanno voluto incontrare proprio Scanavino, Ad del gruppo Gedi.
L'Espresso, dopo le voci di vendita i giornalisti preparano lo sciopero
Questa, la lettera dei redattori del settimanale romano, depositata ieri sera, giovedì 3 marzo. “Abbiamo incontrato questa sera l'amministratore delegato del gruppo Gedi Maurizio Scanavino per chiedergli chiarimenti riguardo le voci di vendita dell'Espresso al gruppo editoriale Bfc Media controllato dalla famiglia Iervolino. Di fronte alle richieste del comitato di redazione, l'Ad ha dichiarato che l'azienda non ha ricevuto ‘alcuna proposta formalizzata’”.
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Gedi, i giornalisti dell'Espresso approvano il pacchetto sciopero. La lettera al Cdr
“Dopo mesi di smentite e dichiarazioni in senso contrario, senza che mai negli ultimi anni sia stato presentato alla redazione un chiaro piano di iniziative e di sviluppo per la testata, di fatto per la prima volta viene ammessa la volontà di vendere. I redattori dell'Espresso denunciano piani aziendali che mirano a tagliare una voce libera e critica del panorama giornalistico italiano, la testata fondata da Carlo Caracciolo e Eugenio Scalfari da cui è nato il gruppo editoriale Espresso, il quotidiano Repubblica che si è poi allargato al gruppo Gedi”.
“Siamo preoccupati per il destino del nostro settimanale e di tutte le testate giornalistiche di un editore che non si è fatto scrupolo a definire ‘non coerente con le strategie del gruppo’ il primo newsmagazine di inchiesta italiano. Alla luce di questo l'assemblea dei giornalisti ha consegnato un pacchetto di giornate di sciopero al Cdr, riservandosi ogni ulteriore iniziativa a tutela del lavoro della redazione e del valore di una testata con 67 anni di storia, protagonista di battaglie civili, politiche e culturali che hanno inciso in maniera determinante nella nostra società”. Ora, nel caso avvenga, non resta che aspettare la fine dell’incontro.