Ferragni, trema un mondo da 323 mln. Chiara dall'avvocato divorzista: è giallo
L'influencer avvistata mentre entra nello studio di un noto avvocato. Il suo staff smentisce ma le voci sulla crisi con Fedez si fanno sempre più insistenti
Ferragni, la crisi con Fedez e l'effetto a catena sugli influencer dopo il Balocco gate
Per Chiara Ferragni, come se non bastassero tutti i problemi legati al Balocco gate e la fuga di sponsor e follower, sembra essere scoppiata anche la crisi con Fedez. L'influencer è tornata sui social, ma nei suoi post non compare mai il suo compagno. Un indizio in più su una possibile crisi di coppia arriva da una notizia diffusa da Vanity Fair ma che il suo staff smentisce, rendendo il caso un vero e proprio giallo. Farragni sarebbe stata vista a Milano entrare nel palazzo, in zona Porta Venezia, in cui si trova lo studio di uno dei più famosi avvocati divorzisti d’Italia. Sarebbe arrivata da sola, scendendo dal suv con il suo autista. L'indiscrezione non farebbe che avvalorare le voci di una crisi nella coppia più esposta fra tutte: voci che si rincorrono da settimane. Non è la prima volta che si ipotizza una separazione tra l’influencer e il rapper, sposati dal 2018, in particolar modo dopo la spaccatura plateale a Sanremo, un anno fa, dovuta allo show di Fedez sul palco e al bacio con Rosa Chemical.
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L'inchiesta sul pandoro e le conseguenze sulla "credibilità" degli influencer, intanto, sta facendo tremare - si legge su Repubblica - un mondo che vale in Italia 323 milioni. In questo scenario incerto, la pubblicità via social (l’influencer marketing) conosce il primo terremoto della sua giovane storia. I due anni di pandemia, con milioni di persone costrette in casa dal coprifuoco sanitario, hanno spinto il commercio elettronico e, di conseguenza, anche le fortune degli influencer. Nel 2021, una ricerca DeRev Lab ha stimato in 280 milioni i soldi che le imprese girano alle celebrità dei social – ma anche alle figure emergenti - perché promuovano i loro prodotti: più 15% rispetto all’anno prima. Nel 2023, l’Upa – che raccoglie gli inserzionisti pubblicitari più rilevanti – ha fissato la spesa social in 323 milioni in Italia: più 10%. Ora la crescita a due cifre deve misurarsi con una doppia insidiosa incognita: la crisi Ferragni e la perdita di credibilità complessiva di questa forma di pubblicità.