Freccero: “Italia recita un copione. E sugli effetti collaterali del Covid..."

Freccero sullo scandalo ‘Facebook Files’: Non può esserci libertà di espressione in Italia, basta sentire le ultime parole di Draghi su come funziona il potere

di Antonio Amorosi
MediaTech

Vengono censurate le notizie vere. In Italia dobbiamo solo recitare il ruolo che ci viene imposto dalle alleanze che sanciscono il nostro ruolo subalterno

Lei è un esperto di comunicazione, cosa pensa dello scandalo “Facebook Files”, emerso dal Comitato giudiziario della Camera dei deputati degli Stati Uniti?

“Occorre fare una commissione di inchiesta anche in Italia, è urgente”

Ma in Italia neanche è uscita la notizia...

“Spiega tutto. Questa notizia è una bomba così importante che richiederebbe un lavoro simile sul Facebook italiano”

La politica è abbastanza inerte sulla tematica. Ma l’opinione pubblica, se ne esiste una, potrebbe fare qualcosa? E con quali forze?

“L’Italia è un Paese completamente addormentato. La questione emersa con lo scandalo ‘Facebook files' non è nuova. Già il 6 gennaio di quest'anno venivano pubblicati documenti nella causa Missouri-Biden, sulla violazione della libertà di parola. La notizia è stata riportata dal Wall Street Journal. A giugno Zuckerberg ha pubblicato su Facebook le sue scuse per la censura operata su ordine della Casa Bianca”

Ci ricordi! Di che notizie si trattava?

“La censura riguardava notizie vere sugli effetti secondari del vaccino che non dovevano essere divulgati per non compromettere la campagna vaccinale promossa dal governo dei Democratici. La notizia delle scuse di Zuckerberg è stata pubblicata in Italia anche dal quotidiano La Verità del 10 giugno, quindi la censura c'è stata anche in Italia, cosa peraltro evidente anche senza i documenti processuali e la confessione di Zuckerberg” 

Cosa le sembra venga fuori?

“La cosa importante che emerge è che la ‘propaganda Covid-19’ non riguarda solo l'Italia ma rappresenta un'iniziativa globale che abbiamo subito, così come oggi subiamo la guerra in Ucraina”

C’è un problema di libertà democratiche?

“Dobbiamo cominciare a capire che non può esserci libertà di espressione in Italia perché dipendiamo a livello globale da alleanze che sanciscono il ruolo subalterno dell'Italia come Paese che ha perso la Seconda guerra mondiale. C’è poco da fare. A differenza dell’Italia gli Stati Uniti le notizie le ha, come risulta dalla pubblicazione della censura sul Wall Street Journal, anche se il mainstream tende ad avvalorare la versione ufficiale dei fatti. In Italia le notizie non arrivano proprio” 

Perchè accade?

“Perché esiste un monopolio mondiale dei media da cui l'Italia dipende totalmente per le fonti che poi arrivano ai giornali. Non abbiamo una ‘visione del mondo italiana’ che ci aiuti a capire i nostri veri interessi. Ricordo la guerra in Ucraina, che è l’ultimo evento di una serie, che ci ha privati dei restanti approvvigionamenti energetici, tagliando i nostri rapporti con la Russia. Ci schieriamo sempre contro i nostri interessi” 

Cosa la impensierisce?

“Che dobbiamo sempre recitare il copione che ci viene imposto. A proposito di copioni ricordo Mario Draghi che scandiva: ‘Non ti vaccini, ti ammali, muori o fai morire’. Dopo che ha lasciato il suo ruolo istituzionale, alla presentazione del libro del vignettista del Corriere della Sera Giannelli ha confessato che i potenti recitano sempre e poi ci sono i normali che non partecipano a questa recita e guardano la realtà così superiore a loro con stupore. Ha detto: ‘Mi sento parte di quella recita, lo sono stato, ora non lo sono più... ‘Gli attori sono i potenti, i governanti, i politici, siamo i banchieri centrali’, riferendosi anche a se stesso che ha fatto parte di questa cerchia di potenti a varie riprese. Ha precisato: ‘Sono quelli che decidono le sorti del mondo e in questo sono attori nella recita del potere ma i normali non partecipano a questa recita proprio perché guardano a questa recita con stupore, non recitano come il potere’. I normali obbediscono perché hanno paura persino a pensare in maniera difforme dal potere”.

ASCOLTA LE PAROLE DELL'EX PREMIER MARIO DRAGHI

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