Gedi vende ad Accenture parte dell'area digital: giornalisti in agitazione

Dopo l'annuncio, i Cdr hanno commentato: "L’annuncio ci preoccupa umanamente per le modalità brutali con le quali è stato comunicato"

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Gedi, redazioni in agitazione dopo la vendita di parte dell'area digital ad Accenture

Gedi cede parte dell’area digital ad Accenture. Si tratta delle divisioni Operations Multimediali e Demand&Delivery parte fino ad ora di Gedi Digital, l’area del gruppo che si occupa di video, audio podcast, grafici, hardware e software, tutti segmenti su cui azienda e direzione hanno sempre affermato di voler puntare.

Le due divisioni occupano nel complesso 65 persone che dal 1° gennaio 2023 passeranno "ad un’altra azienda e con un altro contratto di lavoro".

Si legge questo nel comunicato, pubblicato oggi 24 novembre su tutte le testate del gruppo editoriale cui appartengono La Repubblica e la Stampa su richiesta del Coordinamento dei Cdr (Comitati di redazione), costituito a seguito dell’annuncio improvviso della cessione: “L’annuncio ci preoccupa umanamente per le modalità brutali con le quali è stato comunicato e professionalmente per le ricadute”, si legge nella comunicazione.

Come scrive Engage, le ricadute a cui si riferisce il comunicato sono spiegate poco dopo: “I due rami d’azienda fanno parte di GediDigital, il motore digitale del gruppo su cui, negli ultimi anni, l’azienda ha investito molto in termini di denaro, personale e professionalità. Colleghi che si occupano della parte tecnologicamente più avanzata dei nostri contenuti (video, audio, podcast, grafici interattivi) e della manutenzione di hardware e software che ci permettono di fare il nostro lavoro e di informarvi ogni giorno. La decisione di esternalizzare questo comparto strategico è per noi illogica, incomprensibile, grave. Per questo, nell’esprimere piena solidarietà ai colleghi, abbiamo chiesto un incontro all’azienda da tenersi entro 15 giorni perché spieghi le ragioni di questa scelta e illustri il piano industriale e le strategie del gruppo, mai chiariti in tutti questi anni. Il Coordinamento si riserva di adottare ogni forma di lotta per ottenere finalmente chiarezza e tutela di tutti i lavoratori, garanzie fondamentali per assicurarvi un’informazione corretta e di qualità”.

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