Guerra, "primo Sangiuliano, poi il Gr1. Terzo Nicola Porro. Mentana..."

Guerra & informazione, le pagelle leghiste. "Apprezzabili per l’estrema competenza e memoria storica le “maratone” di Enrico Mentana su La7"

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Guerra e informazione: intervento per Affaritaliani.it di Massimiliano Capitanio, capogruppo della Lega in Vigilanza Rai


La guerra ha stravolto il mondo, ma anche i palinsesti. Il Covid è sparito dai salotti, dalle chat, dai social. In tv si parla solo dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e per farlo serve competenza e visione storica e geopolitica.

Nonostante le polemiche assolutamente fuori luogo sui reportage di qualche corrispondente, il Tg2 e la rubrìca Tg2 Post sono un punto di riferimento per l’informazione di qualità: da una parte l’inviato Piergiorgio Giacovazzo è l'unico giornalista italiano rimasto a Kiev insieme ai colleghi della CNN, dall’altro la garanzia arriva dalla solida base culturale del direttore Gennaro Sangiuliano, tra l’altro autore di una apprezzata biografia su Putin. Il direttore, anche per stessa ammissione anche del PD, è sempre stato garante di equilibrio tra le posizioni in campo.


Massimiliano Capitanio

Sempre apprezzabili per l’estrema competenza e memoria storica le “maratone” di Enrico Mentana su La7, che però ha perso un po’ di verve e soprattutto paga la mancanza di ritmo quando l’ospite in studio è solo uno. Anche perché, senza mancare di rispetto al monumentale Mentana, l’ospite fisso Dario Fabbri rischia a più riprese di rubargli la scena e di metterlo in secondo piano.

La trasmissione di Nicola Porro su Rete4 è impreziosita dalla presenza di Toni Capuozzo, giornalista che le guerre le ha vissute e raccontate, sempre profondo nelle analisi, ma facile alle conclusioni scontate: “Non dobbiamo ragionare spingendo gli altri a fare gli eroi sul divano di casa nostra”, ha detto di recente per riportare tutti con i piedi per terra e rammentare che il conflitto in Ucraina non è un reality dove fare il tifo con il televoto.

Come purtroppo accadde con i primi due conflitti mondiali, il racconto bellico è anche radiofonico. E forse concentrarsi sulle parole, anziché sulle immagini, può aiutare la riflessione. Bravo Andrea Vianello a portare la voce del Gr1 direttamente da Leopoli.

Paolo Del Debbio è un fuoriclasse a prescindere dal tema, quindi non si nota la differenza rispetto le sue altre trasmissioni. Imparzialità e una sana dose di severità che denota autorevolezza non guastano in mezzo a tanti conduttori improvvisati o succubi dell’infotainment.

Vittime di questo approccio, non per colpa loro, sono i volti del pomeriggio di RaiUno Bortone e Matano, costretti inevitabilmente a tenere i riflettori accesi sul conflitto, senza poter rinunciare alla cifra stilistica dei rispettivi programmi. Il dramma è anche spettacolarizzazione del dolore. Ne viene meno l’essenzialità della notizia e la continenza giornalistica.

Dovendo scegliere: al primo posto il Tg2/Tg2 Post di Sangiuliano, il Gr1 di Andrea Vianello al secondo posto, sul terzo gradino del podio Nicola Porro rigorosamente con Toni Capuozzo.

 

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