Intelligenza artificiale a scuola: un dibattito che divide studenti e genitori

Lo studio svolto su 800 soggetti rivela una divisione nell'opinione pubblica italiana, con molti pro e contro

a cura della redazione
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Intelligenza artificiale a scuola: italiani divisi, favorevoli poco più della metà, ma con riserve

L'uso dell'intelligenza artificiale (IA) nell'istruzione è un tema dibattuto in tutto il mondo, e l'Italia non fa eccezione. Una recente indagine condotta dall'Istituto di ricerca SWG per conto della Gilda degli Insegnanti rivela che gli italiani sono divisi sull'applicazione dell'IA a scuola, con una maggioranza favorevole, ma con significative riserve.

Il sondaggio è stato condotto attraverso la metodologia di sondaggio CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) su un campione rappresentativo nazionale di 800 soggetti maggiorenni. I risultati indicano che poco più della metà degli intervistati è favorevole all'uso dell'IA nell'istruzione, ma questa approvazione è accompagnata da notevoli cautele.

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Il Fronte del "Sì" e le differenze demografiche

I sostenitori dell'IA a scuola sono in gran parte giovani e individui che attualmente non hanno figli. Tuttavia, il sondaggio rivela una maggiore resistenza tra i genitori di bambini nei primi gradi di istruzione e tra i ceti sociali più vulnerabili. Questo suggerisce che l'entusiasmo per l'IA può variare notevolmente in base all'età, all'esperienza parentale e al contesto socio-economico.

Opportunità e rischi percettibili

Gli intervistati vedono l'IA come un'opportunità per la sburocratizzazione delle procedure scolastiche, l'aggiornamento dei materiali didattici e la formazione dei docenti. Tuttavia, emerge una visione più negativa quando si tratta dell'applicazione dell'IA alla didattica e ai compiti a casa, dove i rischi percepiti superano i benefici previsti. Questo suggerisce che, sebbene l'IA possa migliorare alcune aree dell'istruzione, ci sono preoccupazioni legate al suo impatto sulla qualità complessiva dell'apprendimento.

Preferenza per l'IA nelle scuole superiori

Il sondaggio rivela una preferenza per l'applicazione dell'IA nelle scuole superiori. Questa preferenza è condivisa sia dai genitori che dai non genitori, ma è ancora più accentuata tra coloro che hanno figli in età scolare. Inoltre, più di uno su quattro intervistati ritiene che l'IA dovrebbe essere introdotta solo all'università, suggerendo una cautela diffusa nell'uso di questa tecnologia nelle fasi iniziali dell'istruzione.

Valorizzazione della professione dell'insegnante

Un aspetto rilevante dell'indagine riguarda il ruolo dell'IA nell'ambito dell'insegnamento. Più della metà degli intervistati ritiene che l'IA possa servire come uno strumento a disposizione degli insegnanti, che potrebbe potenziare il loro ruolo (44%) o addirittura aumentare la domanda di insegnanti (9%). Tuttavia, sorgono dubbi, soprattutto tra i genitori di bambini in età scolare, che sono preoccupati per l'impatto dell'IA sull'interazione e l'apprendimento degli studenti.

La ricerca SWG per la Gilda degli Insegnanti mette in luce una società italiana divisa riguardo all'uso dell'Intelligenza Artificiale nelle scuole. Mentre vi è un chiaro interesse per sfruttare l'IA per migliorare la gestione e l'organizzazione delle scuole, la sua applicazione diretta all'insegnamento e all'apprendimento genera preoccupazioni significative.

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