Klaus Davi: "Zelensky un bene per Sanremo. Raccolta record? Non credo proprio"

L'intervento del presidente ucraino al Festival 2023 ha scatenato le polemiche degli italiani, ecco perché. L'intervista di Affari al massmediologo Klaus Davi

di Lorenzo Goj
MediaTech

"Zelensky un bene per Sanremo. A chi dovremmo dare spazio se no? A Putin?". E sulla raccolta pubblicitaria da record... Intervista a Klaus Davi

Un Sanremo da record non solo per la raccolta pubblicitaria, ma anche per le polemiche. Annunciato da Bruno Vespa, il (breve) intervento che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky farà al Festival ha scatenato uno tsunami di critiche in tutto il Paese. Attacchi giunti soprattutto dal mondo della politica, con i massimi rappresentanti dei partiti, come Salvini e Calenda, in totale disaccordo sulla presenza in video del presidente assediato da Putin

"Speriamo che Sanremo rimanga il festival della canzone italiana e non altro", ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini. “Ritengo un errore combinare un evento musicale con il messaggio del Presidente di un paese in guerra”, ha dichiarato invece Carlo Calenda, numero uno di Azione. Non solo. Anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha commentato: "Zelensky? Non necessario in un contesto leggero come Sanremo". 

Un coro unanime che si estende da destra a sinistra. Ma la presenza di Zelensky a Sanremo è davvero inopportuna? Affaritaliani.it ha interpellato il massmediologo Klaus Davi.

“La presenza di Zelensky a Sanremo farà solo del bene al Festival”, risponde Davi. “Dargli questo spazio è estremamente qualificante per il nostro Paese e porterà benefici. Infatti, gli investitori non si tireranno indietro e gli italiani non eviteranno di seguire il programma a causa sua. Oltretutto, il suo sarà anche un intervento breve. E poi, insomma, a chi dovremmo dare spazio nel più importante evento televisivo italiano? A Putin? Non credo”.

E parlando di soldi e investitori, è molto fresca la notizia (anche se si tratta solo di previsioni e dunque nulla di certo) che questa edizione farà fare il “boom” in termini di raccolta. “Raccolta pubblicitaria record? La vedo molto dura, è già tanto se la Rai farà bene come l’anno scorso (42 milioni di euro, ndr). È un periodo di grande difficoltà per il settore pubblicitario. E comunque, la Rai non è quotata in Borsa per cui i dati reali su quanti soldi saranno stati davvero raccolti non saranno resi pubblici”, spiega l'esperto.

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"Zelensky un bene per il Festival di Sanremo. A chi dovremmo dare spazio se no? A Putin?". E sulla raccolta pubblicitaria da record...

La giornalista Annalisa Chirico, su Affaritaliani.it, ha affermato che la presenza di Zelensky a Sanremo non è altro che spettacolarizzare la guerra. “Rispetto molto la Chirico come professionista, ma non sono d’accordo. Non si tratta di spettacolarizzare, ma di sensibilizzare gli italiani a una situazione di estrema crisi come quella che sta vivendo il popolo ucraino”.

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In molti si chiedono se l'onnipresenza mediatica di Zelensky, dal Festival di Venezia a quello di Cannes, possa diventare controproducente per la sua causa. “Il compito del presidente ucraino - sottolinea Davi -  è quello di non far cadere mai l’attenzione su ciò che sta succedendo nel proprio Paese. In questo momento, se non fosse per il suo grande impegno e sforzo nell’apparire il più possibile attraverso i mass-media mondiali, forse anche gli aiuti verso l’Ucraina sarebbero di meno”.

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Come mai in Italia, e più in generale in Occidente, sta montando questo sentimento ostile nei confronti del leader ucraino? “Credo che questa forte polemica riguardo Zelensky al Festival sia dato dalla situazione economico-politica che stiamo vivendo. Tra prezzi del gas, bollette e carburanti alle stelle gli italiani si trovano in una situazione di grande crisi e non sanno più cosa pensare. Non dobbiamo dimenticarci inoltre delle elezioni. In questo periodo, in Italia c’è aria di campagna elettorale con le Regionali di Lombardia e Lazio e la politica deve prendere posizione per accaparrarsi la fetta di voto più grande possibile. Non vedo nulla di male nel dare spazio a Zelensky”, conclude infine il mass-mediologo. “Anzi, sono un suo grande estimatore della sua famiglia e della sua storia”.

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