Moschino dice addio a Jeremy Scott: lo stilista lascia la direzione creativa
Il designer con le sue collezioni pop era al timone della griffe, del Gruppo Aeffe, dall'ottobre 2013
Jeremy Scott lascia la direzione creativa di Moschino: "Orgoglioso del lavoro che mi lascio alle spalle"
Jeremy Scott lascia il ruolo di direttore creativo di Moschino. Così lo stilista americano che dall'ottobre del 2013, è stato alla guida della maison italiana comunica con in una nota del gruppo Aeffe: "Scott ha scritto un capitolo fondamentale nella storia del brand con il suo esuberante stile pop-camp e incisivo senso dell’umorismo, fedele ai codici della maison".
Mentre Massimo Ferretti, presidente di Aeffe, dichiara: "Sono fortunato ad avere avuto l’opportunità di lavorare con una forza creativa qual è Jeremy Scott. Voglio ringraziarlo per il suo impegno decennale nei confronti della maison Moschino e per avere lanciato una visione distintiva e gioiosa che sarà per sempre parte della storia di #Moschino".
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Il designer Jeremy Scott ha detto: "Questi 10 anni in Moschino sono stati una fantastica celebrazione di creatività e immaginazione. Sono davvero orgoglioso del lavoro che mi lascio alle spalle. Vorrei ringraziare Massimo Ferretti per avermi concesso l’onore di guidare questa iconica maison. Vorrei anche ringraziare tutti i miei fans in tutto il mondo che hanno celebrato me, le mie collezioni e la mia visione. Senza di voi nulla di ciò che è stato sarebbe stato possibile”, ha affermato il designer statunitense. Via Instagram Scott ha anche aggiunto: "Mentre chiudo questo capitolo sono ricco di eccitazione e aspettative e non riesco ad aspettare a condividere con tutti voi cosa ho in serbo dopo". Il messaggio ha ricevuto commenti di apprezzamento e incoraggiamento dalle top model che negli anni hanno solcato le passerelle di Moschino tra cui Gigi e Bella Hadid, Vittoria Ceretti e Joan Smalls.
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Moschino, la carriera di Jeremy Scott nel brand
Scott era succeduto a Rossella Jardini, entrata nella maison come assistente del fondatore Franco Moschino, del quale aveva preso il posto subito dopo la scomparsa rimanendo al timone per oltre 20 anni. Dopo la pre-fall 2014, lo stilista aveva debuttato ufficialmente sulla passerella milanese del marchio nel febbraio 2014 presentando la collezione autunno/inverno. Da subito ha impresso la sua inconfondibile impronta creativa al dna di Moschino: i riferimenti alla cultura pop, ai cartoon, alla società consumistica statunitense, alle icone mediatiche. Dai personaggi dei Looney Tunes a Barbie fino a McDonald’s, i primi anni sono stati caratterizzati dal successo non solo di abiti e accessori ma anche di numerosi gadget, in primis pensati per gli smartphone.
Jeremy Scott ha anche introdotto per diverse stagioni la formula ‘see now-buy now’ per alcune capsule svelate durante i défilé, dando il via a una sorta di collezionismo rivolto soprattutto a nuovi clienti, più giovani rispetto al passato. Grazie a Scott il marchio è stato indossato da celebrities, spesso sue amiche personali, del calibro di Rihanna, Madonna, Miley Cyrus e Rizzo. Katy Perry si è rivolta a lui per la performance durante l’intervallo del Super Bowl nel 2015, non sono mancati i red carpet degli Oscar così come quelli del Met Gala fino al Festival di Sanremo.