Politica

Pd, Schlein costretta a trattare proprio coi cacicchi. Poltrone: tutti i nomi

Di Alberto Maggi

Pd, a Bonaccini il capo delegazione Ue e 2 o 3 posti in segreteria

Pd, Schlein sa che i parlamentari sono stati eletti con Enrico Letta segretario e quindi i suoi fedelissimi veri sono pochini, soprattutto tra deputati e senatori


"Estirpiamo cacicchi e capibastone" ha promesso solo dieci giorni fa Elly Schlein in occasione dell'assemblea nazionale che l'ha incoronata nuova segretaria del Pd dopo la vittoria alle primarie. Diciamo che le cose non stanno proprio così. "E' tutto in alto mare, è un gioco di incastri che deve accontentare tutti", spiega una fonte dem di alto livello, parlando degli organigrammi interni che ancora devono essere tutti definiti. E il problema sono proprio quelle correnti, quei "cacicchi e capibastone", che Schlein aveva promesso di estirpare ma che si stanno facendo sentire eccome per stabilire tutte le caselle con il bilancino.

Innanzitutto Stefano Bonaccini, presidente del partito, vuole che la segretaria rispetti la promessa di un Pd coeso e unito e che rappresenti anche la minoranza. Questo si tradurrebbe, stando alle ultime indiscrezioni, al mantenimento al suo posto di Brando Benifei, capo delegazione Dem al Parlamento europeo che ha coordinato la mozione del Governatore dell'Emilia Romagna alle primarie Dem. Va da sé, però, che a Roma salteranno sia Simona Malpezzi che Debora Serracchiani.