Scoperta la molecola per ringiovanire, ecco come funziona la proteina Pf4
Una proteina chiamata Pf4 può portare un forte "effetto riparatore" al cervello capace di farlo ringiovanire di diversi anni
Pf4, ecco come funziona la proteina che può ringiovanire il nostro cervello
Il primo punto di vista che viene offerto è quello del team di Villeda, il quale nel 2014 aveva scoperto che il plasma sanguigno di giovani iniettato in animali anziani aveva un effetto riparatore. Quando il suo team ha confrontato il plasma giovane con quello vecchio, ha scoperto che conteneva molto più PF4.
LEGGI ANCHE: Malattie, business, farmaci. I pazienti sempre più preda di Big Pharma
Allo stesso modo, un'iniezione di solo PF4 in animali anziani risultava rigenerante quanto il plasma giovane: i roditori trattati ottenevano risultati migliori in una serie di compiti di memoria e apprendimento. "PF4 fa sembrare il sistema immunitario più giovane, diminuendo tutti i fattori pro-invecchiamento, portando a un cervello con meno infiammazione, più plasticità e infine più cognizione", spiega Villeda.
"Stiamo esaminando topi di 22 mesi, equivalenti a un essere umano di 70 anni, e PF4 li riporta a funzionare come se fossero alla fine dei 30 anni, o ai primi dei 40".
Un secondo punto a favore di PF4 lo segna Dubal. Quando l'esperta un decennio fa ha dimostrato che la proteina Klotho migliora la cognizione negli animali giovani e anziani e rende il cervello più resistente alla degenerazione legata all'età, era conscia del fatto che questi effetti potessero essere indiretti perché le molecole di Klotho, iniettate, non raggiungevano mai il cervello.
LEGGI ANCHE: Proprietà, benefici e controindicazioni del cetriolo
Il team di Dubal ha scoperto che una connessione era PF4, rilasciato dalle piastrine dopo l'iniezione. Il PF4 ha avuto un effetto importante sull'ippocampo, regione del cervello responsabile della creazione dei ricordi, dove ha potenziato la formazione di nuove connessioni neurali. Ha anche dato agli animali vecchi e giovani una spinta cerebrale nei test comportamentali, suggerendo che "c'è spazio per andare a migliorare la funzione cognitiva anche nei cervelli giovani".
E poi c'è il capitolo dell'esercizio fisico, e del suo effetto benefico sull'uomo. L'esercizio può mantenere una mente acuta per decenni. Anche in questo caso, hanno dimostrato gli scienziati, la chiave è PF4. Walker e il suo laboratorio hanno infatti scoperto che le piastrine rilasciavano PF4 nel flusso sanguigno dopo l'attività fisica.
Testando l'impatto di questo fattore da solo, anche il team australiano ha osservato un miglioramento cognitivo negli animali anziani. "Per molte persone con patologie, problemi di mobilità o di età avanzata, l'esercizio non è possibile, quindi l'intervento farmacologico è un'importante area di ricerca", conclude Walker. "Ora possiamo mirare alle piastrine per promuovere la neurogenesi, migliorare la cognizione e contrastare il declino legato all'età".