Medicina
Malattie, business, farmaci. I pazienti sempre più preda di Big Pharma
Carenze di farmaci, cure non mirate, prezzi sempre più elevati. Cosa sta succedendo nella Sanità. Ne abbiamo parlato con l’oncologo ed esperto Riccardo Tirelli
Quali dinamiche hanno cambiato le cure dei pazienti negli ultimi anni? Perché i costi crescono e la Sanità è sempre più scadente?
Nel mondo occidentale la frustrazione diffusa per una Sanità sempre più scadente sta facendo diventare pericolose le professioni mediche. Negli ultimi 20 anni il business ha mutato il sistema delle cure. Una ricerca USA racconta come la gente reagisca aggredendo il personale medico. Tendenza diffusa anche in UK e in Italia.
Business, farmaci, malattie, cure. Come siamo arrivati ad oggi?
I tumori e le malattie croniche sono lo specchio del sistema. Per capire come siamo arrivati a questo punto ne abbiamo discusso con il professor Umberto Tirelli, oncologo, ex Direttore Dipartimento di Oncologia Medica Istituto Nazionale Tumori di Aviano, attualmente direttore del Centro Tumori del Tirelli Medical Group a Pordenone.
Di fatto mercato e business sovrastano le necessità dei pazienti?
“Certamente ci sono stati dei progressi nell'ambito dei trattamenti però non tali da considerare sotto controllo molte malattie oncologiche che sempre più devono essere trattate con la prevenzione, la diagnosi precoce e con vari trattamenti ad hoc. Bisogna capire che ogni tumore è diverso dall'altro. Due tumori alla mammella o al polmone, in due pazienti diversi, sono malattie differenti. Diventa difficile trovare un trattamento unico che sia valido per tutti i tumori del polmone, al pancreas o al colon, per dire, perché ognuno è diverso. Oggi vengono fatti trattamenti anche molto costosi ma dovremmo andare verso trattamenti molto mirati, valutando caso per caso, cosa che adesso non viene fatto. Non è detto che questi farmaci standard molto costosi siano la strada giusta”
Quali farmaci costano di più?
“I farmaci biologici hanno determinato l’aumento dei costi più marcati negli ultimi 5-10 anni. Tutti i farmaci oncologici, sono aumentati in modo spropositato, negli Stati Uniti e nei Paesi occidentali. Sono il gruppo di farmaci più costosi in assoluto, molto dietro ci sono i vaccini e dietro ancora ci sono tutti gli altri farmaci anche per malattie importanti. Questo accade perché vengono addotte le spese per lo sviluppo di questi farmaci e che dovrebbero dare i vantaggi maggiori rispetto a quelli tradizionali che abbiamo usato finora. Invece abbiamo ancora tanti pazienti che muoiono di tumore. C'è stato un miglioramento della sopravvivenza ma spesso perché i trattamenti vengono fatti prima di come si faceva un tempo oppure in una fase più iniziale della malattia”
Ci può spiegare il fenomeno dello shortage, di cui in Italia si parla poco e niente….
“Negli Stati Uniti lo si denunciava già nel 2006. Lo shortage è la carenza periodica dei farmaci non solo oncologici ma anche antibiotici, antidolorifici, antiepilettici, eccetera. Tutto ciò viene spiegato con una scarsa produzione dei farmaci stessi. La stessa situazione è denunciata in Canada, in Brasile, in Australia, anche in Italia. Non vengono mai a mancare le sostanze primarie per i farmaci basilari, quelli ci sono sempre. In realtà il mercato chiude degli stabilimenti di farmaci che sono poco costosi, perché non rendono, in favore di farmaci più costosi. Se uno ci vuole credere, che manchino i farmaci, ci crede. Molti non ci credono”
E’ un problema di business quindi…
"L'agenzia dei farmaci europea o quella americana o anche quella nazionale italiana… loro ci credono facilmente. Forse perché sono implicati nel discorso?”
Ci sta dicendo che in alcuni casi ci sono dei conflitti di interessi?
“Sì, insomma, è molto probabile che ci siano dei conflitti di interessi. I numeri ci dicono di questi aumenti spropositati. Per produrre questi nuovi farmaci biologici abbiamo dei costi molto più alti. La domanda è: rendono poi così tanto? In alcuni tumori senz'altro ma ci sono anche tanti tumori in cui non funzionano e non hanno gli stessi vantaggi dei tradizionali. Sa, i costi della nostra Sanità dipendono anche da questi fattori, non è solo un problema di costo del personale ma anche del peso del costo dei farmaci che l'industria farmaceutica ci propina”
Una tendenza profonda del mondo occidentale è che le persone che hanno malattie croniche vengano assistite con l'uso di oppioidi o con medicinali contenenti oppioidi...
“C’è stato un fenomeno che si è sviluppato negli Stati Uniti con l’impresa che li produceva che è anche fallita: è stato un caso molto rilevante. I farmaci con oppioidi sono stati usati a livello di massa e c’erano esperti che dicevano che davano vantaggi psicologici, ma poi si rischia di diventare dipendenti e sono guai”
Si calcola che tra fine degli anni Novanta e il 2022 questo fenomeno abbia provocato quasi un milione di overdosi letali da oppioidi legali, anche con i farmaci ad azione analgesica, e illegali, come l’eroina…
“Sì, viene chiamata ‘epidemia da oppioidi’. Solo nell’ultimo anno ci sono stati 100.000 morti negli Stati Uniti. Ci sono certe città USA in cui la gente per alleviare il dolore cerca sulla strada sostituti di questi farmaci con gli oppiodi. Anche in Italia usiamo questi oppioidi e bisogna stare molto attenti che col tempo non accada la stessa cosa che è successa negli USA. E’ un fenomeno particolare ma che rientra sempre nelle dinamiche dell’industria farmaceutica. Ma non è solo tutto negativo”
Ci spieghi
“Grazie all’industria farmaceutica abbiamo controllato molte malattie mortali. Tra le tante le cito l’epatite C che è un fattore di rischio elevato per i tumori, dalla quale oggi si guarisce con i farmaci”
Dei governi, delle istituzioni, cosa dovrebbero fare per invertire questa tendenza, dove il business è così potente da determinare la natura e la storia delle cure dei pazienti?
“La chiave di tutto sono i prezzi che devono essere regolati. Questo deve essere un processo europeo che fa EMA e gli altri regolatori politici. Bisogna dire all'industria farmaceutica che le risorse primarie devono essere disponibili, così come i farmaci e i prezzi che vanno regolati soprattutto se parliamo di medicine essenziali. E’ molto importante: ci vuole qualcuno che batta i pugni sul tavolo. Ci sono tanti farmaci che hanno un impatto importante però, poi ci sono anche farmaci che non sono così attivi e funzionali ma che hanno costi elevatissimi e che usiamo lo stesso. Bisogna che ci sia qualcuno, ma non è facile da trovare, io non l'ho trovato in giro ancora, che a livello politico faccia un intervento alla radice. Però lo capisce chiunque che non è un discorso semplice. Il mondo è ormai in mano a questi processi economici ai quali non si riesce a mettere un freno. La politica dovrebbe fare questo lavoro ma io non ho ancora trovato qualcuno che si esponga in modo chiaro a favore dei pazienti, permettendo una regolazione del processo”.