Usa, il segreto per dormire bene è essere “gentili” con il nostro sonno

Semplici accorgimenti, dall’Università di San Francisco, per dormire meglio

di Daniele Rosa
Medicina

Usa, come "essere gentili" con il nostro sonno

Gli Stati Uniti sono, molto probabilmente, il paese con la più grande possibilità di accedere a farmaci di ogni tipo. Si possono trovare nei supermercati, nelle drogherie , in negozi grandi o piccoli di ogni tipo su scaffali enormi e chiaramente pure nelle farmacie. Anti febbre, ansia, depressione, disfunzione erettile, attacchi di cuore, con cannabis o senza, per tutto l’universo delle malattie si puo’, più o meno, trovare un rimedio. Ma, nonostante ciò , qualcuno si chiede come sia possibile trovare sollievo ad alcune problematiche , con un approccio meno chimico e più comportamentale. Un caso tipico è come trattare uno dei nostri momenti di vita più importanti: quello del sonno. Dormire poco e male si riflette inevitabilmente sulla nostra giornata, irritabilità, cattivo umore, disattenzione e molto altro ancora.  Un sonno agitato, corto e non sereno impatta sulla nostra memoria, sulle nostre emozioni. Ilnostro corpo necessita di un sonno equilibrato per rinforzare il nostro sistema immunitario e ripulire le tossine del giorno prima.

Usa, per il sonno non bastano solo pillole e sonniferi

Non bastano o peggio, a volte sono deleteri, se non usati bene i sonniferi. A volte un approccio “più naturale” risulta più proficuo. Alcuni studi ci offrono indicazioni interessanti per avere il sonno come alleato della nostra salute e non un nemico quotidiano da sconfiggere. Aric A. Prather, professore alla Sleep Clinic dell'Università di San Francisco e autore del recente libro The Sleep Recipe (Penguin Random House, 2022), suggerito qualche consiglio. Uno dei segreti principali è “trattare bene” il nostro sonno. Ovvero considerarlo una questione importante  e non un aspetto noioso della nostra giornata. Molti infatti se ne preoccupano solo quando sentono la stanchezza o non dormono bene per diversi giorni. Secondo esperti invece dovremmo preoccuparcene appena ci alziamo dal letto. Il nostro buon sonno infatti sarà definito da quello che faremo nella giornata, da quante preoccupazioni e tossine accumuleremo. Che fare allora? Dovremmo investire una quindicina di minuti al giorno per fare un elenco di tutto ciò che ci preoccupa senza necessariamente cercare soluzioni ma solo per provare a metterle in un recinto definito nel cervello e lontano dal nostro sonno.

Usa, recuperare le ore di sonno nel fine settimana

Secondo un altro recente studio condotto dallo psicologo Torbjörn Åkerstedt, direttore dell'Institute for Stress Research dell'Università di Stoccolma, dormire di più il sabato o la domenica può compensare la perdita del sonno settimanale. I risultati sono riusciti dall’analisi delle abitudini del sonno in 13 anni su circa 44.000 svedesi. Il consiglio dello studioso è di sostituire il nostro obiettivo giornaliero di sonno (7/ 9 ore), con un obiettivo settimanale (minimo 49 ore). Questo approccio potrebbe aiutare soprattutto in momenti di molto stress. Un'altro consiglio da adottare è quello di mettere la nostra camera da letto come un vero e proprio "santuario del sonno". Il buio, dormire il più possibile liberi da cavi, in una temperatura tra i 15 e i 20 gradi, usando un materasso super comodo e abbigliamento comodo. Molti concordano nel preferire il sonno senza vestiti.

Usa, considerare il letto come un luogo di riposo

Gli esperti ci suggeriscono di insegnare al nostro cervello che il letto è un luogo di riposo. Per questo è utile , se non dormiamo o ci svegliamo nel mezzo della notte, alzarsi, uscire dalla camera dal letto, mettersi sul divano a leggere un libro o vedere un po’ di televisione per ritornare a rilassarci e, solo allora, tornare a letto. Un disturbo registrato in questi tempi è chiamato l'ortosomnia, cioè l’ansia di controllare costantemente il sonno tramite orologi intelligenti. Un altro aspetto da tenere presente è che prendere sonno non è un qualcosa di automatico che si puo’ decidere usando un interruttore. Michael Perlis, direttore del programma Behavioral Sleep Medicine presso l'Università della Pennsylvania è convinto che siano necessari almeno 10-20 minuti per addormentarsi, utilizzando un piccolo semplice “rituale”. Un rituale fatto di attività rilassanti (un libro, una conversazione, un film). In conclusione, i consigli di diversi esperti , suggeriscono, per riconciliarsi con il sonno, di evitare all’inizio l’uso di farmaci di ogni tipo ma di provare a considerare il sonno come un amico da avvicinare ma con le tecniche giuste.

 

 

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