Caporalato StraBerry, il teste: L'imputato mi ha chiesto di cambiare versione

Processo per caporalato a carico di Guglielmo Stagno d'Alcontres, fondatore di StraBerry. Un teste: "Mi ha mostrato la foto della pm appellandola donna cattiva"

Redazione
Guglielmo Stagno D'Alcontres, fondatore di StraBerry
Milano

StraBerry, il teste: "L'imputato mi ha chiesto di cambiare versione"

E' un processo carico di tensioni quello che si sta celebrando a Milano a carico di Guglielmo Stagno d'Alcontres, fondatore della startup StraBerry finito a processo per caporalato sui migranti. Come riferisce oggi Francesco Floris per LaPresse, un testimone di nome Educa Mohamed sarebbe stato avvicinato dall'imputato per chiedergli di cambiare versione rispetto a quanto dichiarato alla Guardia di Finanza durante l'indagine. Gli sarebbe anche stata mostrata la foto della pm titolare dell'inchiesta e che sostiene il dibattimento in aula, Grazia Colacicco, e appellata come una "donna cattiva". E' emerso oggi davanti al giudice monocratico di Milano Valerio Natale.

Mohamed lavora ancora oggi alla Cascina Pirola di Cassina de Pecchi: ha riferito di essere stato avvicinato qualche settimana fa dal suo 'capo' per parlare del processo, della pm, e con la richiesta di ridimensionare le dichiarazioni rese come persona informata sui fatti alle fiamme gialle della Guardia di Finanza di Gorgonzola.  Guglielmo Stagno d'Alcontres è accusato di aver sottoposto dal 2018  73 lavoratori stranieri a "condizioni di sfruttamento" e "metodi di sorveglianza" approfittando "del loro stato di bisogno" con paghe da 4 euro l'ora, assenza di servizi igienici e insulti razziali. Il 13 novembre il processo riprende, saranno sentiti i finanzieri.

Fabrizia Carolina Maria Pilla ha querelato l'amministratore giudiziario di StraBerry

Qualche mese fa la madre di Stagno d'Acontres, Fabrizia Carolina Maria Pilla, a sua volta imputata, ha querelato per abuso d'ufficio il commercialista Vincenzo Paturzo, per un anno nominato dal Gip di Milano, Roberto Crepaldi, come amministratore giudiziario dell'azienda, accusandolo di presunti abusi e incarichi concessi dal professionista durante il commissariamento della startup milionaria dei piccoli frutti. La circostanza è emerse qualche mese fa in aula quando la difesa di Stagno d'Alcontres, avvocato Antonio Reina, ha tentato di far escludere la testimonianza del commissario giudiziale dal processo.

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