Ciclisti milanesi in piazza: "Basta morti sulle strade"

I ciclisti milanesi tornano in piazza, alle 18.30 in via Colletta angolo viale Umbria, dove il 18enne Karl Nasrè morto falciato da un'auto pochi giorni fa

Milano

Ciclisti milanesi in piazza: "Basta morti sulle strade"

I ciclisti milanesi tornano in piazza, alle 18.30 in via Colletta angolo viale Umbria, dove il 18enne Karl Nasrè morto falciato da un'auto pochi giorni fa, per dire "Basta morti in strada". Gli attivisti della mobilità dolce hanno ricordato il 18enne ma non solo: a metà luglio in viale Fulvio Testi è morto anche Luciano Avigliano, 73 anni, ucciso da un motociclista mentre attraversava la strada. Due vittime in soli due mesi.

Milano, la richiesta di una città a 30 chilometri orari

"Siamo qui a urlare, purtroppo per l'ennesima volta, 'Basta morti in strada', a ricordare un ragazzo di 18 anni che ha perso la vita mentre a piedi era sul marciapiede che aspettava il semaforo verde e questo succede perché in città ci sono troppe auto che vanno troppo veloce. Ce lo dicono i dati, ce lo dice l'Istat: 3 incidenti su 4 avvengono in città e la principale causa di incidente è la velocità stradale. Quante altre morti servono per fare di Milano una città a 30km/h? Speriamo nessuna". Così il portavoce della campagna di mobilitazione 'Sai che si può?', Tommaso Goisis, a margine del presidio 'Basta morti in strada'

La campagna "Milano città delle persone"

Alla manifestazione, che ha visto la partecipazione di una trentina di persone, hanno aderito anche i rappresentati delle associazioni Fiab Ciclobby Milano, Genitori Antismog, Legambici - Legambiente per la Ciclabilità, Massa Marmocchi, Pedala Martesana, promotrici e firmatarie della campagna 'Milano città delle persone'. "Ogni giorno che passa - ha continuato Goisis - è un rischio in più per la città e anche paura che cresce per noi che scegliamo la bicicletta o i piedi per muoverci tutti i giorni. Al governo chiediamo di promuovere un codice della strada che favorisca la mobilità dolce e sostenibile. Al Comune chiediamo, anche se il Governo non dovesse fare questi provvedimenti, di fare da sé come sta facendo Bologna coraggiosamente. Se lo sta facendo Bologna perché non può farlo Milano?".

Durante il suo intervento, Goisi ha poi sottolineato: "Il Consiglio comunale ha votato l'ordine del giorno sulla città a 30km/h. Tutti abbiamo avuto una grande speranza dicendo 'Dai, adesso si fa davvero'. Però l'ordine del giorno del Consiglio comunale non è una decisione operativa e in otto mesi non abbiamo sentito una parola dall'assessora Censi, dal sindaco Sala, dall'assessore Granelli dicendo: 'La città 30 si fa, metteremo 10-20-30 milioni di euro per il progetto'. Noi continueremo a mobilitarci, a lottare, a chiedere però esprimiamo oggi oltre alla stanchezza, alla sfiducia, alla rabbia anche il fatto che ci si sente stupidi. Continuiamo a dire queste cose, ci sono i dati scientifici. Perché non viene detto 'Sì, lo faremo'?. Di cosa hai paura? Del consenso? Tanto Sala non si può ricandidare perché è al suo secondo mandato. Di cosa hai paura? Dell'opposizione di ACI Milano perché il suo presidente si chiama Geronimo La Russa? Voglio sperare di no".

Ciclisti milanesi: troppe auto che vanno troppo veloce

"Sulle strade di Milano è in corso una strage, non troviamo altri termini per definirla - avevano dichiarato alla vigilia della manifestazione Anna Gerometta di Cittadini per l’Aria Onlus, Tommaso Goisis di 'Sai che puoi?' e Angelo Lisco di Milano Bicycle Coalition - Persone che si spostano a piedi e in bicicletta continuano a venir uccise da persone alla guida di mezzi a motore che sono troppi, troppo pesanti e che vanno troppo veloce. Conosciamo ormai benissimo le cause di queste morti e quelle che sono le possibili soluzioni per prevenirle, ma chi ha responsabilità di governo sta colpevolmente scegliendo di non agire con la necessaria urgenza. Da un lato il Governo e il Ministro Salvini che nella proposta di nuovo codice della strada mettono nel mirino la loro ossessione dei monopattini elettrici, senza in alcun modo intervenire sulla velocità delle auto, anzi rendendo più difficile per i comuni introdurre zone a traffico ridotto e creare piste ciclabili. Dall’altro il Comune di Milano, in particolare il Sindaco Sala e l’Assessora Censi, che a 8 mesi dall’approvazione dell’Ordine del Giorno in Consiglio Comunale non hanno ancora detto se Milano Città30 diventerà realtà, come e quando. Mentre Bologna procede spedita nel suo piano per diventare una città delle persone a Milano si continua a morire nell’inerzia delle istituzioni".

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