Fausto e Iaio, Frassinetti (FdI) depone fiori sulla targa a Milano
La sottosegretaria a Milano: "Non voglio parlare di fascismo, il ricordo è un monito: non accada più che dei ragazzi si uccidano tra loro così"
Fausto e Iaio, Frassinetti (FdI) depone fiori sulla targa a Milano
Nessuna contestazione, nonostante le polemiche sollevate ieri dai collettivi antifascisti cittadini, al liceo Brera di Milano dove questa mattina la sottosegretaria all'Istruzione Paola Frassinetti ha portato un mazzo di fiori alla targa dedicata a Fausto Tinelli e Lorenzo 'Iaio' Iannucci. Una breve cerimonia, organizzata per il 45esimo anniversario della loro uccisione di fronte al centro sociale Leoncavallo, a cui hanno partecipato anche il fratello di Tinelli, Bruno, la dirigente scolastica Emilia Ametrano e un esiguo gruppo di studenti. Il mazzo di fiori, bianchi e rosa, e' stato deposto dalla deputata di Fratelli d'Italia che lo scorso 13 marzo fece lo stesso gesto per Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventu' ammazzato nel 1975 a Milano, all'Itis Molinari di Crescenzago, scuola di Ramelli come il Brera fu la scuola di Tinelli.
Frassinetti: "La targa per Tinelli è un messaggio di pacificazione"
"L'avevo gia' preannunciato che sarei venuta al liceo Brera a portare i fiori alla targa per Fausto Tinelli - spiega Frassinetti - quando ero assessore all'edilizia scolastica della Provincia avevo fatto mettere due targhe, una per Ramelli e una per Tinelli, quindi mi sembrava giusto come sottosegretaria all'Istruzione mettere i fiori sulle targhe in queste due scuole". La targa per Fausto Tinelli, che si trova nell'androne della scuola, fu posta il 18 marzo 2005 su proposta del consiglio d'istituto e per Frassinetti voleva essere "un messaggio di pacificazione". "Fausto era un ragazzo del mio quartiere - racconta, visibilmente commossa, l'ex militante del Fronte della Gioventu' - in quegli anni studiavo Giurisprudenza e facevo politica a scuola. Io ricordo che ero rimasta colpitissima quella sera, era stato appena rapito Moro, era un periodo particolare" durante il quale "ci fu una tremenda guerra tra giovani".
Oggi spiega, "con questo gesto io volevo portare un ricordo e anche un monito affinche' non accada mai piu' che dei ragazzi si ammazzino". "In qualita' di dirigente di questo istituto voglio veramente ringraziare l'onorevole Frassinetti per essersi ricordata di questo nostro alunno che e' stato trucidato in circostanze tragiche", le parole di Ametrano che ha poi annunciato: "La nostra scuola ogni anno ricorda questo alunno, l'anno prossimo sara' organizzato un grande evento in memoria di questi due ragazzi che rappresentano una traccia e un ricordo di impegno civile".
Frassinetti: "Non voglio parlare nè di storia nè di fascismo"
"Non c'entra niente con quello che sto facendo, non voglio parlare di storia ne' di fascismo. Sono qui per commemorare Tinelli. Gia' da solo questo gesto parla delle mie sensibilita' contro ogni violenza", ha aggiunto Frassinetti rispondendo a chi le chiedeva se la cerimonia di oggi fosse una buona occasione per definire il fascismo "male assoluto". "Non vorrei inerpicarmi in discussioni storiche che non mi competono" ha aggiunto, dopodiche' "oggi il governo e' qui a commemorare questo ragazzo di sinistra, del Leoncavallo, che e' stato ucciso. Prendiamo questo spunto come uno spunto positivo invece di andare a cercare sempre cose che dividono".
Frassinetti: "Apprezzo che Sala venga ai giardini Ramelli"
"Apprezzo che il sindaco Sala venga ai giardini Ramelli". Frassinetti ha confermato il prossimo 29 aprile, la sua presenza alla commemorazione del giovane militante del Fronte della Gioventu' ucciso nel 1975. Invece non tornera' al Campo 10 del Cimitero Maggiore: "Era stata una messa - ha spiegato la sottosegretaria a margine della commemorazione per Fausto Tinelli al liceo Brera di Milano - io ci sono andata, e' come se mi invitassero a una messa al campo dei partigiani, ci andrei con lo stesso spirito che oggi mi porta qui". "Bisogna cercare di superare quel periodo - ha aggiunto - io parlo degli anni Settanta che sono quelli che ho vissuto". L'auspicio della sottosegretaria, che replica cosi' alle parole pronunciate ieri dal sindaco di Milano Giuseppe Sala ("Questo governo vuole portare il paese indietro, agli anni Settanta") e' che indietro non si torni: "Mi auguro proprio di no e questo gesto che sto facendo io oggi va completamente in senso contrario". Comunque, sottolinea, "c'erano contesti sociali e politici diversi".
Frassinetti: "Non penso proprio che si voglia tornare agli anni Settanta"
"Mi auguro proprio di no" e il gesto di portare fiori alla targa di Fausto Tinelli "va completamente in senso contrario. Non penso proprio che si voglia tornare agli anni '70, c'erano contesti sociali e politici diversi". Così Frassinetti replicando a quanto detto ieri dal sindaco di Milano Giuseppe Sala in merito al fatto che l'attuale Governo "ci vuole portare indietro". A chi le ha chiesto se tornerà al Campo 10, Frassinetti ha risposto: "era stata una messa, io ci sono andata. È come se mi invitassero a una messa al campo dei partigiani, ci andrei con lo stesso spirito che oggi mi porta qui".
Il fratello di Fausto Tinelli: "Dopo 45 anni non abbiamo ancora avuto giustizia"
"Questo 18 marzo sono 45 anni e ancora non abbiamo avuto giustizia. Ringrazio le istituzioni, qualsiasi sia il colore: strisce, quadretti, rosso, bianco o nero. Se si riesce a mantenere la memoria viva sull'omicidio Fausto e Iaio, magari e' utopico, ma noi familiari crediamo ancora in un processo per avere giustizia. Perche' si sa tutto, chi sono esecutori materiali si sa, basta solo avere la volonta' di riaprire il caso. Quindi stiamo lavorando proprio per aprire una commissione che dopo 45 anni possa fare luce sull'omicidio di Fausto e Iaio". Lo ha affermato Bruno Tinelli, fratello di Fausto, il giovane antifascista ucciso a Milano il 18 marzo 1978.
Ai giornalisti che gli hanno chiesto se questa presenza, definita "ingombrante" dai collettivi antifascisti cittadini, gli abbia invece fatto piacere, ha risposto: "Assolutamente" perche' anche cosi', per Tinelli, "si accende la memoria su due ragazzi ammazzati". "La storia bene o male si sa - ha ribadito quindi - chi la conosce sa come sono andati i fatti, sa i depistaggi e sa tutto quello che abbiamo subito. Quarantacinque anni sono passati, ne abbiamo subite di ogni: sarebbe ora che qualcuno facesse qualcosa per questi due ragazzi uccisi a 18 anni, aldila' della politica".