Il borseggio di Milano e una città che non cresce. Commento

C'è da chiedersi se è una cosa normale che i cittadini debbano riprendere le borseggiatrici

di Fabio Massa
Borseggiatrici a Milano: il nuovo servizio di Striscia la Notizia
Milano

Il borseggio di Milano e una città che non cresce. Commento

L'opinione pubblica è un po' come un pendolo. Oscilla da un estremo all'altro senza mai fermarsi. Passa tranquillamente da dare la maggioranza al Movimento 5 Stelle a darla a Matteo Salvini, a darla a Giorgia Meloni, dopo averla data al partito Democratico eccetera.

Si chiama alternanza democratica ma sarebbe meglio definirlo pendolarismo delle impressioni

Si chiama alternanza democratica ma sarebbe meglio definirlo pendolarismo delle impressioni, e delle idee. La stessa cosa vale per le città. Per lungo tempo Milano è stata celebrata anche oltre i suoi meriti. Da città dei diritti a città delle ingiustizie con i rider ma anche quelli che scaricano le cassette all'Ortomercato, schiavi moderni nella città ricca. Da città delle opportunità a città torre d'avorio. Una immane bolla immobiliare che porta case, uffici, sgabuzzini, garage a entrare nel mercato e a essere rivenduti nel giro di ore.

La crescita del mercato è talmente impetuosa che chi ha due soldi da parte prova a comprare

Perché? Perché la città è vorace di guadagno, e la crescita del mercato è talmente impetuosa che chi ha due soldi da parte prova a comprare perché sa che rivendendo poco dopo otterrà un guadagno. Il problema è che siamo vicini al punto di rottura. I prezzi sono altissimi, e nel momento in cui dovessero iniziare a calare, per una qualunque ragione sarebbe un disastro. Se i grandi fondi che finanziano le operazioni immobiliari dovessero decidere di puntare su altre parti del mondo allora si innescherebbe una spirale che potrebbe portare enormi problemi a una città che sullo sviluppo urbanistico ha poggiato la sua fortuna.

Se questo è il "main problem", c'è poi tutto quello che ruota intorno

Se questo è il "main problem", c'è poi tutto quello che ruota intorno. Il tema della preservazione dei servizi a fronte di una finanza pubblica, leggasi casse del Comune, sempre più stressata da un sistema di trasporto pubblico costosissimo anche se efficiente, è il tema politico di oggi ma anche di domani. E' una riflessione che per adesso si può rimandare, ma non si può eludere. E poi c'è la sicurezza. Garantire sicurezza costa, costa tantissimo. Ma è una cosa che la gente vuole.

C'è da chiedersi se è una cosa normale che i cittadini debbano riprendere le borseggiatrici

Oggi c'è il caso di una consigliera del Partito Democratico, Monica Romano, che ha condannato chi filma le borseggiatrici sul metrò. Una piaga, che la pagina Milanobelladadio, ma anche Striscia la Notizia, denuncia quotidianamente. Secondo Romano, si tratta di violenza. Al di là delle opinioni di Romano, su cui si può discordare civilmente, c'è da chiedersi se è una cosa normale che i cittadini debbano riprendere le borseggiatrici (sempre le stesse, peraltro) che infestano le metropolitane perché la legge italiana consente a queste persone di rubare come mestiere. Ecco, Milano sta declinando anche per questo. Perché non trova più soluzioni ai problemi. Che a volte sono giganteschi (il prezzo delle case, la finanza pubblica). Altre volte invece, sono assolutamente risolvibili.

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