Il recordman Paolo Romano (Pd): "Ora sostengo Schlein ma..." Intervista
"Per la prima volta voto alle primarie Pd sapendo che chiunque vinca darà un taglio alle chiacchiere"
Il recordman Paolo Romano (Pd): "Ora sostengo Schlein ma..." Intervista
Paolo Romano è il recordman di preferenze del Partito Democratico, oltre che il più giovane. Oltre le 9000, oltre tutti, oltre i concorrenti - anche in ambito giovanile - oltre tutti. Dopo aver battuto tutti i territori con un collegio impossibile alla Camera, ha centrato l'obiettivo grosso in Regione Lombardia.
Come ci si sente ad essere il più giovane candidato eletto?
E' una bella sensazione. Ma è anche una grande responsabilità perché se abbiamo preso così tanti voti dal basso, è perché non siamo singoli che corrono.
Però hanno messo il suo cognome...
Non si vota Paolo Romano, ma un progetto. Questo è il primo concetto. Secondo: come gruppo non supercazzoliamo, non raccontiamo favole. Non diciamo grandi "se" e grandi "ma". Parliamo di problemi e diamo soluzioni. Ora queste due caratteristiche fondanti dobbiamo metterle alla prova in consiglio regionale. Dobbiamo dimostrare di essere metodici e precisi.
Intanto il Pd è una casa distrutta. Macerie.
Il Pd in tutta Italia ha bisogno di essere ricostruito, e in alcuni luoghi da zero. A Milano meno di altri. La segretaria Silvia Roggiani ha fatto un ottimo lavoro. Serve però qualcosa di più. Ci serve unità.
In che senso?
Sembra normale che mentre il Pd ha deciso altrimenti una parte lancia l'ipotesi di sostenere la Moratti, che pure si è visto come è finita. Sembra normale che siano serviti mesi a costruire una candidatura a presidente? La gente non aspetta. Quando non puoi fare una visita e hai liste d'attesa lunghe un anno, non è che aspetti il congresso del Pd. Serve iniziare a fare politiche per le persone. Se parti da quello tutte le altre questioni si mostrano per quello che sono, ovvero cagate.
Maran dice che di fronte alle sconfitte non si dimette più nessuno.
E' vero. Anche se in questo caso con l'ondata nazionale della destra e la situazione che c'è in Lombardia, diventa difficile costruire qualcosa di alternativo. Sicuramente è assurdo che siamo arrivati a tre mesi dal voto senza niente: né un candidato né un progetto. Questo è un fallimento serio.
Farà campagna per le primarie?
Sì, e la farò per Elly Schlein.
Rischia di essere minoranza...
Secondo me può farcela. Al voto aperto a tutti ci saranno delle sorprese. Conosco tante persone che hanno ritrovato voglia di parlare di politica grazie alla grinta e al carattere di quella giovane candidata. Per la prima volta voto alle primarie Pd sapendo che chiunque vinca darà un taglio alle chiacchiere. E questa è una bella consolazione.
fabio.massa@affaritaliani.it