La Milano che vorremmo. Le conclusioni del webinar di Milano Vapore
“Il disegno dello spazio urbano. I nuovi quartieri di Milano dall’asse di Porta Romana con il nuovo Policlinico”: il webinar di Milano Vapore
La Milano che vorremmo. Le conclusioni del webinar di Milano Vapore
Nella classifica della 30 principali Global Cities mondiali redatta da Schroders non c’è una sola città italiana: passi per Londra e Parigi, ma essere preceduti da Monaco, Manchester, Madrid lascia perplessi. Se si aggiunge il fatto che l’Italia, lo scorso anno – sia pure eccezionale – ha visto azzerarsi gli investimenti diretti esteri (Germania -61%, Francia -39%) – ci si rende come il nostro Paese, di cui Milano e la sua regione sono la locomotiva – abbisogni, in particolare Milano, di un intervento sul piano internazionale politico-economico risolutivo per raddrizzare la preoccupante piega che si va profilando.
In teoria, quali le linee guida nell’ azione della Amministrazione comunale in campo urbanistico?
L’obbiettivo è duplice: migliorare la qualità del vivere per i cittadini e l’offerta di servizi alle persone ed alle imprese, da un lato, e implementare la competitività complessiva della città, aumentandone l’attrattività, operando a livello di nuovi interventi edilizio/urbanistici, dall’altro.
In particolare, le linee di intervento in campo urbanistico sono: recuperare verde all’uso pubblico; risparmiare suolo in rapporto ai carichi insediativi (abitanti/funzioni); migliorare la qualità dell’ambiente con il piano aria/ambiente e con interventi di efficientamento energetico sugli edifici esistenti; insediare funzioni strategiche ( investendo in scienza – il Nuovo Policlinico né è un brillante esempio – ricerca, cultura) qualificanti sul piano culturale e dell’immagine che sono fattore di potenziamento della attrattività e di incremento del dinamismo sociale ed economico; accrescere la dotazione di nuove abitazioni a canone calmierato.”. Così Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia, ha concluso i lavori del webinar “Il disegno dello spazio urbano. I nuovi quartieri di Milano dall’asse di Porta Romana con il nuovo Policlinico” che fa parte di un ciclo organizzato dall’Associazione Milano Vapore presieduta da Giampaolo Berni Ferretti che ha sintetizzato, nel presentare il dibattito, il concetto essenziale di urbanistica riportando la citazione di una famosa definizione datane da Le Corbusier: “I materiali dell’urbanistica sono il sole, gli alberi, il cielo, l’acciaio, il cemento, in quest’ordine gerarchico e indissolubile.”
Il progetto del Nuovo Policlinico di Milano
Alessandro Miani, presidente di Sima-Società Italiana di Medicina e Carmelo Ferraro, consiglio di amministrazione Fondazione Policlinico, hanno illustrato il progetto del Nuovo Policlinico in fase di completamento (fine 2023, inizio 2024): un complesso non soltanto medico-scientifico ma destinato a modificare profondamente la qualità del vivere di buona parte della città per le innovazioni urbanistiche ma soprattutto per il ruolo che svolgerà, anche da un punto di vista sociale. Un po’ come successe quando venne fondato da Francesco Sforza nel 1456 modificando la cultura dell’assistenza sanitaria europea. Dal canto suo Fabrizio De Pasquale, consigliere comunale, ha rilevato comunque – a prescindere dall’eccezionalità dell’opera – alcune carenze dovute alle infrastrutture circostanti quali il mancato collegamento delle due metropolitane, la linea 3 e la linea 4, in costruzione, per agevolare l’afflusso di pazienti e parenti.
Notevole il contributo di proposte di intervento delle diverse associazioni e comitati rappresentati da Rosetta Locoro e Giulio Massa, presidente e vice presidente di Associazione Raggio Crocetta; Sabrina Frigoli, Associazione commercianti Porta Romana Bella; Viviana Polimeni, Associazione Portami per Mano onlus. I lavori sono stati moderati Fausta Chiesa, giornalista del Corriere della Sera.