Lombardia, il Consiglio vara la nuova legge sul Parco Agricolo Sud Milano
Modifiche alla governance dell'ente: il testo punta ad un maggiore coinvolgimento di Regione e ad una maggiore tutela della vocazione agricola
Lombardia, il Consiglio vara la nuova legge sul Parco Agricolo Sud Milano
Via libera in Consiglio regionale con 38 voti a favore, 23 contrari e 1 astenuto alla legge che introduce modifiche alla governance e alla gestione del Parco Agricolo Sud. Il testo approvato dall'Aula presenta alcune variazioni rispetto a quello approvato in commissione che era stato fortemente criticato dalle opposizioni. Il nuovo ente di diritto pubblico regionale Parco Agricolo Sud Milano composto dalla Città Metropolitana e dai 61 Comuni della comunità del Parco avrà un Consiglio di gestione con undici membri: il presidente e due membri eletti dalla comunità del Parco, tre nominati dalla Giunta regionale (uno in più rispetto alla precedente formulazione), uno nominato dalla Città Metropolitana di Milano, uno nominato dal Comune di Milano, due designati dalle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale ed eletti dalla comunità del Parco, uno designato dalle associazioni di protezione ambientale ed eletto dalla comunità del Parco. Altra novità riguarda la nomina del direttore del Parco che non sarà più incaricato dal Consiglio metropolitano d’intesa con la Giunta regionale, ma verrà nominato dal Presidente del Parco d’intesa con la Giunta regionale.
La versione del progetto di legge approvata in Commissione e approdata in Aula era stata fortemente criticata dai gruppi di minoranza, che avevano presentato 322 emendamenti e circa 900 ordini del giorno. La discussione in Aula si è sbloccata dopo la presentazione di quattro emendamenti da parte del relatore che hanno modificato alcuni punti del progetto di legge, introducendo nel Consiglio di gestione la figura di un undicesimo membro (di nomina della Giunta regionale) e prevedendo una nuova procedura per la nomina del direttore, che non spetta più direttamente alla Giunta regionale ma appunto al Presidente del Parco: l’elezione del Presidente del Parco è sempre in capo al Consiglio di gestione.
Lucente (FdI): "Con la nuova governance maggiore coinvolgimento di Regione Lombardia"
“Un provvedimento opportuno e necessario per rendere più efficiente e funzionale la gestione del Parco, che fino a questo momento ha sofferto di una grave incapacità governativa -ha detto il relatore Franco Lucente (FdI)–. Il cambiamento della governance comporta ora un maggior coinvolgimento di Regione Lombardia, ed è solo attraverso un ruolo più attivo della Regione che possiamo tutelare al meglio tutti gli agricoltori, nonché salvaguardare e valorizzare questo importante polmone verde. La riforma istituisce un ente di diritto pubblico regionale consentendo ai Comuni interessati di far parte degli organi del Parco e partecipare direttamente alla gestione. I Comuni della comunità del parco -ha proseguito Lucente- potranno contribuire direttamente alle scelte strategiche dell’ente in atti come la stesura del bilancio, i provvedimenti di pianificazione, l’elezione del presidente e dei componenti del comitato di gestione”.
La norma finanziaria prevede un ulteriore stanziamento annuale da parte di Regione Lombardia pari a 300mila euro. Attualmente la Regione contribuisce al funzionamento del parco con 373mila euro ai quali verranno aggiunti 300mila euro per un totale annuo di 673mila euro. Le quote di partecipazione obbligatorie dei Comuni e della Città Metropolitana verranno invece stabilite dal nuovo Statuto. Il Parco Agricolo Sud Milano ha un’estensione totale di circa 47mila ettari e rappresenta circa il 30% della superficie totale della Città Metropolitana di Milano. Nel Parco si trovano circa 900 aziende agricole con un’estensione media di 48 ettari, 400 allevamenti, 33 aziende agrituristiche, 208 ettari di marcite, 3800 chilometri di rogge e canali irrigui. Rilevante anche l’importanza degli insediamenti dal valore culturale, storico e turistico: 4 abbazie, 42 mulini, 4 musei dell’agricoltura, della civiltà contadina e del gusto, 12 castelli.
Parco sud, Comazzi (Forza Italia): "Ora sarà valorizzato grazie alla Lombardia"
“Dopo anni di trascuratezza, immobilismo e abbandono finalmente la gestione del Parco Sud Milano passa a Regione Lombardia. Un grande risultato per il quale mi sono battuto in prima persona. Finalmente questo ente, da troppo tempo penalizzato dalla pessima governance di Città Metropolitana, sarà valorizzato come uno dei fiori all’occhiello di Milano e della Lombardia”: lo afferma Gianluca Comazzi, capogruppo di Fi in Consiglio regionale, commentando l’approvazione, avvenuta oggi nell’aula del Consiglio regionale della Lombardia, del pdl che istituisce la nuova governance del Parco Agricolo Sud.
“La votazione di oggi - continua - rappresenta anche una sconfitta per il Pd e il Terzo Polo, che per settimane hanno diramato comunicati allarmistici promettendo di battersi fino alla morte per impedire l’approvazione della proposta. Lo stesso Majorino ha dato prova di un tempismo perfetto, stracciandosi le vesti per il destino del Parco giusto poche ore fa, parlando dalla buvette del Consiglio regionale. Alle sterili polemiche - prosegue l’azzurro - noi preferiamo la concretezza dei fatti: a fronte dello scarno finanziamento annuo di 35.000 euro circa del Comune di Milano (che scaricava quindi i costi di gestione sui 60 comuni dell’hinterland) Regione raddoppierà il suo finanziamento, arrivando a stanziare 700.000 euro per la gestione del Parco. Finalmente - conclude Comazzi - possiamo voltare pagina, garantendo al Parco un progetto di sviluppo e un piano di valorizzazione adeguato”.
Parco Sud, Scurati (Lega): "Maggiore tutela della vocazione agricola"
“Un passaggio storico che restituisce la vera vocazione al Parco Agricolo Sud Milano. Una svolta attesa da anni soprattutto da chi vive e lavora grazie al Parco. Si conclude oggi un lungo procedimento di mediazione, finalizzato alla riorganizzazione di uno dei parchi più importanti della Lombardia. Possiamo affermare a gran voce che anche in questo caso Regione Lombardia ha saputo recepire celermente le sensibilità del territorio e trasformarle in un provvedimento legislativo”. Così Silvia Scurati Consigliere regionale della Lega e firmataria della proposta di legge sulla disciplina del parco Agricolo Sud Milano, iniziativa approvata oggi in Consiglio regionale della Lombardia.
“Il Parco Agricolo Sud Milano ha un’estensione totale di 47mila ettari, coinvolge 61 Comuni (su 134 della cintura milanese) e trova al proprio interno ben 900 aziende agricole, 592 cascine, 400 allevamenti, 3 musei dell’agricoltura, 1 museo del gusto e 4 abbazie. Per questo è giusto che una realtà a così grande vocazione agricola abbia la migliore gestione possibile, affidare la governance Regione Lombardia permette di investire cospicue risorse come avviene per gli altri parchi regionali”. “La nuova governance del Parco – prosegue Scurati – consentirà una migliore guida e allineamento delle competenze dell’Ente con quelle regionali. Ci sarà inoltre una maggiore tutela delle aree coltivate evitando che Città metropolitana persegui politiche ideologiche che limitano l’attività agricola, come previsto nella creazione di circa 9mila ettari di aree naturali in luogo di terreni coltivati”.
“Inoltre, tra gli obiettivi di questa legge vi è anche quello di gestire nel modo migliore il rapporto con gli agricoltori. I Comuni resteranno protagonisti, assieme alle realtà già presenti, alle quali andranno aggiunte anche due rappresentanze del mondo agricolo, per arrivare a un modello efficiente e funzionale di Parco Agricolo regionale, come già presente in altri territori”. “Bene, quindi questo PDL per affidare a Regione Lombardia la gestione e mantenere la naturale vocazione di questo storico gioiello lombardo. Porsi a priori contro questa iniziativa, come fa una certa sinistra ideologica e irrazionale, non fa il bene del territorio. Majorino che era corso a protestare contro questo progetto resti a Breuxelles con chi vuole imporre cibo sintetico e nutriscore. Gli interessi del mondo agricolo sono quelli approvati oggi da Regione Lombardia” conclude Scurati.
Pizzul e Piloni (Pd): "Parco sud, scongiurato il blitz del centrodestra"
“Oggi abbiamo scongiurato il blitz del centrodestra sul Parco agricolo sud Milano, abbiamo evitato che Regione Lombardia si impadronisse di un patrimonio che invece è dei cittadini, ottenendo un risultato, dopo un lungo confronto in aula che ha permesso di trovare almeno un punto di mediazione, la nostra battaglia dunque non è stata vana”. Così intervengono Fabio Pizzul e Matteo Piloni, capogruppo e capodelegazione dem in commissione Agricoltura, dopo l'approvazione, oggi in aula consiliare, del progetto di legge che modifica la governance del Parco Agricolo Sud Milano. “Siamo riusciti a emendare un testo che aveva moltissime criticità: sarà il Parco a decidere il direttore da nominare, abbiamo evitato che la Regione entrasse a gamba tesa sulle dinamiche e sulle competenze del territorio e dei Comuni – spiegano Pizzul e Piloni – ma il nostro voto è stato comunque contrario, perché in questa legge calata dall’alto permangono ancora molte ombre: dalla sede legale, all’abrogazione della sostenibilità ambientale, alla rimozione dei riferimenti alla pubblicità degli atti”.
“Le proteste dei cittadini e degli amministratori locali sono servite ad evitare il peggio, ma la nuova governance è ancora tutta da costruire e auspichiamo che non snaturi la mission del Parco e che mantenga l’obiettivo di preservare da speculazione e cementificazione questo autentico tesoro dell’identità lombarda da custodire e promuovere, confermandone la vocazione agricola e naturalistica e la sua funzione di connessione ecologica tra la metropoli e i centri abitati. Dobbiamo consegnare al futuro di questa Regione una realtà che è riuscita a preservare un territorio ricco di storia e capace di coniugare attività agricola e tutela del territorio. Speriamo che questo sia solo un punto di partenza” concludono Pizzul e Piloni.
Di Marco (M5S): "Parco sud, la montagna ha partorito il topolino"
"La montagna ha partorito il topolino. Mesi di lavoro e molteplici audizioni in commissione, per arrivare a una Legge in cui oggi resta solo la costituzione dell’Ente Parco Agricolo Sud Milano. Sulla delicata questione della governance relativa alla nomina del direttore, il centrodestra ha dovuto fare un passo indietro. Evidentemente le proteste dei cittadini (oltre cinquemila le firme raccolte dalle associazioni e dal M5S), delle associazioni e dei sindaci hanno fatto capire a Regione Lombardia quanto stesse sbagliando": lo afferma il capogruppo del M5S Nicola Di Marco commentando l'approvazione della legge di modifica della governance del Parco Sud da parte del Consiglio regionale.
"Il centrodestra avrebbe infatti voluto che la nomina del direttore fosse ad appannaggio di Regione Lombardia, così non sarà - prosegue Di Marco -. Con il passo indietro di oggi, l’articolazione del futuro Parco Agricolo Sud Milano, apparirà vicina n quella degli altri parchi regionali anche se Regione esprimerà tre elementi nel Consiglio di Gestione. Per il Movimento Cinque Stelle restano invece vive e forti le perplessità perché: non vengono affrontate le problematiche quotidiane sollevate dalle aziende agricole ed inerenti le farraginose pratiche burocratiche, resta lontana la valorizzazione naturalistica di alcune aree osteggiata dal Centrodestra, non è stata data nessuna rassicurazione in merito all’impegno di Regione Lombardia verso una gestione a consumo di suolo zero, il che lascia aperti inopportuni scenari di cementificazione selvaggia, dalle logistiche alle possibili nuove autostrade»