Marvi Santamaria, l'esperta milanese di relazioni online: "Siate autentici"
L'esperta: "Aumentata la voglia di incontri dal vivo"
Marvi Santamaria, l'esperta milanese di relazioni online: "Siate autentici"
Il mondo degli incontri e delle relazioni ha subito un netto cambiamento con l'arrivo dei social ma soprattutto con l'ingresso, nel mercato del web, delle dating app. Di cui Tinder è la capofila. Quello delle applicazioni per gli incontri è un universo che numerosi italiani hanno esplorato durante la pandemia, quando gli sguardi di intesa al bar erano proibiti.
Marvi Santamaria, siciliana di origine, ma trapiantata da anni a Milano, è una social media strategist e un'esperta di dating app con il suo progetto "Match & The City". Un podcast, poi un libro in cui si analizzano peculiarità e modalità di comportamento all'interno di app come Tinder o Grindr. Una community che adesso entra adesso in un nuovo capitolo: "Ho deciso - racconta Marvi ad Affari Italiani Milano - di fare qualcosa di concreto per offrire strumenti di consapevolezza alle persone in ambito dating, in linea con la missione del mio progetto che è quella di sensibilizzare combattendo stereotipi e tabù. Insieme alla psicologa e formatrice Giulia Tracogna, infatti, stiamo lanciando un percorso di approfondimento sul "ghosting" (ovvero quando in una frequentazione di vario tipo l'altra persona scompare e non risponde più ai messaggi): ho deciso di partire proprio dallo sviscerare uno dei fenomeni più diffusi sulle dating app e che più creano sofferenza nelle relazioni, per porre un tassello per generare un impatto non solo a livello individuale ma anche sociale".
Dating app e post-pandemia
"Le dating app - racconta a Affari Italiani Milano - avevano registrato un boom di utilizzo in piena pandemia e soprattutto in lockdown, per motivi che possiamo immaginare: il digitale rimaneva l'unica via per conoscere nuove persone, in attesa di potersi incontrare dal vivo.
Con i vaccini e poi l'allentamento delle restrizioni, è emerso un nuovo fenomeno: la paura di tornare ad avere appuntamenti. Viene chiamato "FODA" ovvero "Fear of Dating Again" (termine lanciato dalla dating app Hinge nel 2021) e dipende dal fatto che la pandemia ha messo a dura prova la nostra componente sociale ed emotiva, per cui molte persone non si sono sentite pronte ad affrontare di nuovo l'effort mentale ed emotivo che richiede la ricerca di partner online e i conseguenti primi appuntamenti dal vivo (che già prima della pandemia generavano spesso ansia da prestazione)".
L'esperta: "Aumentata la voglia di incontri dal vivo"
Nonostante la primavera e la progressiva eliminazione di tutte le restrizioni, gli approcci online non sono diminuiti. "Sembra aumentata - aggiunge Santamaria - la voglia di passare dall'online all'incontro (senza comunque escludere la ricerca di conoscenze online, che ormai è una modalità che convive con quelle "tradizionali"). Come riporta una ricerca di inizio 2022 della dating app Meetic, infatti, seppure sia aumentato il desiderio di attuare un approccio lento dal dating (che è stato definito "slow dating") e il 74% dei single faccia una scrupolosa selezione prima di passare all'incontro dal vivo, usando non solo chat ma anche videochiamate, per il 69% c'è il desiderio forte di incontrarsi dal vivo il prima possibile, se scocca la scintilla online".
Come si crea un profilo "attraente": fondamentali più foto e la bio
Per far scoccare la scintilla digitale, che poi potrebbe tradursi in un reale colpo di fulmine, i frequentatori di dating app hanno innanzitutto un monito: curare il proprio profilo aderendo alla realtà e all'autenticità.
Spiega Marvi: "Dovremmo anzitutto riflettere su cosa è comunemente considerato "attraente" oggi, poiché subiamo inevitabilmente l'influenza di modelli tramandati nei decenni, soprattutto rispetto ai canoni estetici. Da questo punto di vista le dating app non fanno che amplificare criticità che erano già presenti a livello sociale, soprattutto gli standard di bellezza. Questa ricerca per "prototipi" è avvalorata adesso anche da dati: secondo una ricerca della dating app Inner Circle è dilagante il fenomeno del "groundhogging", ovvero il fatto che le persone cercano online dei "tipi ideali" di partner (il 72% degli intervistati lo dichiara) ma al contempo 4 single su 5 non trovano soddisfazione nell'uscire sempre con le stesse tipologie di persona. Questo dovrebbe farci riflettere su come i canoni ci ingabbiano, al di là dei legittimi gusti personali (che sono comunque influenzati culturalmente).
Fatta questa premessa, quello che definirei un profilo "efficace" dal mio punto di vista deve essere costruito in modo da poter trasmettere all'esterno le diverse sfaccettature di noi come esseri umani, cercando di mantenere quanto più possibile un'aderenza con la realtà, ovvero autenticità, poiché all'incontro dal vivo sarebbe difficile mantenere una maschera costruita online e si rischierebbe di mettere da parte i nostri reali desideri a favore di ruoli precostituiti che la società ci appioppa".
Concretamente consiglio quindi di inserire più foto, in cui siamo ben riconoscibili, e che ci rappresentino in diverse situazioni (magari legate a luoghi, hobby, lavoro), potendo così offrire anche spunti di conversazione. Anche la bio - la parte descrittiva testuale sotto la foto - è fondamentale per dare a chi guarda il profilo più elementi possibili per valutare se c'è un potenziale match: possiamo sfruttarla ad esempio per aggiungere qualche dettaglio su di noi che possa incuriosire, per dichiarare cosa stiamo cercando in un rapporto, per lanciare già delle domande per rompere il ghiaccio in chat".
Dallo scorrimento dei profili su Tinder, per poi passare al match e alle chat fino al primo incontro dal vivo, sono nate molte coppie. Stabili e innamorate. Insomma, sembra che sulle app relazioni non si cerchi solo "l'avventura di una notte". "Da un lato - spiega l'esperta - la gente si sorprende di meno di fronte a coppie nate online, è vero, al contempo però il pregiudizio negativo sui rapporti che nascono sulle dating app è ancora duro a morire, soprattutto in Italia".
Marvi: "Social dating ancora non socialmente accettato in Italia"
"Una ricerca condotta nel 2021 dalla dating app Inner Circle su 4.000 single europei ha rivelato infatti che l’online dating in Italia è ancora visto come un tabù. In particolare, il 44% degli italiani afferma che l'online dating in Italia non sia socialmente accettato (contro il 12% della media europea). Lo dimostra anche il fatto che ancora oggi molte coppie nate online si ritrovano costrette a dover nascondere che si sono conosciute su una dating app: secondo la ricerca di Inner Circle infatti in Italia 6 su 10 affermano che i propri amici e familiari sono a conoscenza della loro iscrizione a una dating app, mentre nel Regno Unito e Spagna sono 8 su 10 e al primo posto ci sono i Paesi Bassi con 9 su 10.
Siamo il paese delle contraddizioni: da un lato nascondiamo i nostri rapporti digitali per una inevitabile paura di subire giudizio, dall'altro gli italiani sono tra i più attivi sulle dating app, infatti il 90,9% trascorre in media quasi 1 ora al giorno a cercare partner online, dato di poco superiore a quello di altri paesi in cui le dating app sono molto più popolari come il Regno Unito (90,3%), la Spagna (90,5%) e i Paesi Bassi (90,4%). In sintesi in Italia il dating online si fa ma (spesso) non si dice. Risulta evidente come il ritardo dell'Italia in tema di dating app affonda le radici in ambito socioculturale. Aggiungo che il fatto che non abbiamo ancora una educazione affettiva e sessuale sistematizzata e obbligatoria in Italia gioca un ruolo cruciale in questo scenario e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, non solo in ambito dating".