Economia

L’inflazione dell’area euro, la Fed e l’occupazione Usa: i trend dei mercati

La Federal Reserve deve attuare un taglio a partire dal 1° giugno del mega bilancio da 9.000 miliardi di dollari

I principali trend sui mercati per la prossima settimana

La prossima settimana i principali market mover saranno tre: l'avvio mercoledì 1 giugno da parte della Fed del taglio del mega bilancio da 9.000 miliardi di dollari, l'inflazione flash dell'area euro a maggio che uscirà martedì e i dati sull'occupazione Usa a maggio che verranno diffusi venerdì prossimo. Lo scenario continuerà a essere influenzato dalla guerra, dall'alta inflazione e dall'inasprimento delle politiche monetarie, che spingono verso un marcato rallentamento dell'economia. Tuttavia c'è stata una svolta: i mercati guardano ormai più alla stagflazione che all'inflazione e questo li rende molto incerti e volatili ma anche meno ribassisti, come dimostrano sia il rimbalzo di questa settimana a Wall Street, il primo da due mesi a questa parte, sia il calo dei rendimenti dei Treasury. 

Durerà? "Nella prima parte della settimana - spiega Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte - i ribilanciamenti dei fondi e cioè gli acquisti di fine mese, potranno dare una mano ai mercati, mentre nella seconda parte, diciamo da mercoledì in poi, l'effetto ribilanciamenti finirà e torneranno a pesare di più i margini delle aziende e l'inflazione. Prevedo comunque una settimana tendente più al sole che alla pioggia. Ci potrà essere qualche incidente di percorso collegato all'andamento dell'inflazione in Europa o al mercato del lavoro Usa, tuttavia per i mercati prevedo mediamente un sole velato. E questo anche se dal primo giugno inizierà il taglio del bilancio della Fed, che però dovrebbe far sentire i suoi effetti sull'azionario più avanti, man mano che entrerà pienamente a regime, a luglio, o agosto".

“Giugno per i mercati, soprattutto per effetto dei ribilanciamenti, sarà un mese spartiacque – aggiunge Cesarano – guardando un po’ oltre, penso che nel corso dell’estate sui mercati tornerà a prevalere la fase ribassista, a causa dell’effetto liquidità che inizierà a venire meno con il taglio del bilancio Fed. Poi, nel quarto trimestre, a ottobre e ancora di più a novembre, assisteremo a un recupero, perché dovrebbe attenuarsi l’aggressività delle banche centrali, che probabilmente torneranno a ridurre I tassi”. (AGI)

Wall Street inverte la rotta

Questa settimana i titoli tecnologici hanno rimbalzato e alcuni grandi rivenditori al dettaglio Usa hanno continuato a ridurre i propri margini, cioè a tagliare i guadagni per non perdere una clientela impoverita, mentre altri big della grande distribuzione, come Dollar Three, se la sono cavata meglio e questo ha consentito a Wall Street di chiudere nettamente in positivo l'ottava, invertendo una tendenza al ribasso che durava da quasi due mesi. Il Dow Jones ha chiuso questi ultimi sette giorni in rialzo del 6,2%, dopo otto settimane consecutive in perdita, la striscia negativa più lunga dal 1923, mentre l'S&P 500 e il Nasdaq hanno entrambi rimbalzato, dopo 7-8 settimane consecutive col segno meno.

A suggellare l'ottava, venerdì, sono usciti i dati del Pce, l'indicatore monitorato dalla Fed per leggere l'andamento dell'inflazione e orientare la propria politica monetaria, che hanno indicato ad aprile una leggera frenata dell'inflazione Usa e una spesa per consumi indebolita, ma superiore alle attese. Wall Street ha anche beneficiato di un calo del rendimento del Treasury a 10 anni, che è sceso da un massimo dall'inizio dell'anno di oltre il 3% a meno del 2,75%. Inoltre "alcuni indicatori - spiega Cesarano- sono ancora in eccesso", il che significa che i mercati continuano a percepire di essere scesi troppo e potrebbero ancora rimbalzare.

"In più - aggiunge - a fine mese ci sono i ribilanciamenti di portafoglio e quindi acquisti di azionario, da parte dei fondi comuni e a fine semestre quelli, più consistenti, dei fondi pensione e dei fondi sovrani. JP Morgan stima che a fine maggio sono previsti nel mondo acquisti di azionario fino a 56 miliardi di dollari e questo flusso sicuramente darà una mano alle Borse. A fine giugno il flusso sarà di circa 200 miliardi di dollari. La prossima settimana comunque, almeno fino a martedì, avremo i ribilanciamenti dei fondi di investimento che aiuteranno i listini, insieme al calo dei tassi obbligazionari. Poi, dal primo giugno, la Fed inizierà a tagliare il suo bilancio". E questo alla lunga, presumibilmente a luglio-agosto, ridurrà la liquidità sui mercati e non piacerà alle Borse.

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