Morti in corsia a Saronno, salgono a nove i decessi causati da Cazzaniga
L'ex viceprimario del pronto soccorso dell'ospedale di Saronno riconosciuto responsabile anche della morte di Domenico Brasca
Morti in corsia a Saronno, salgono a nove i decessi causati da Cazzaniga
Leonardo Cazzaniga, ex viceprimario del pronto soccorso dell'ospedale di Saronno, è stato riconosciuto responsabile anche della morte di Domenico Brasca. Il medico è accusato di aver somministrato farmaci letali a diversi pazienti tra il 2011 e il 2014. In merito a questo ultimo caso, la decisione è stata presa in tarda mattinata dalla Corte d'Assise d'Appello di Milano, presieduta da Paolo Carfì, nella tranche nel processo annullata e rinviata dalla Cassazione a un nuovo giudizio di secondo grado. La sentenza di oggi non ha effetto sulla condanna definitiva dell'ergastolo con isolamento diurno per tre anni, ma fa salire di una le vittime e consente ai familiari dell'anziano deceduto il 17 agosto 2014, qualche ora dopo il ricovero, di ottenere il risarcimento quantificato in 200mila euro di danni morali. Per i danni patrimoniali, invece, i giudici hanno stabilito che il giudizio deve svolgersi in sede civile.
Salgono a nove i pazienti morti per mano di Cazzaniga
Quindi, con il verdetto di stamani, i pazienti morti in ospedale per mano di Cazzaniga, presente in aula, salgono a 9. A questi si aggiungono Massimo e Luciano Guerra, marito e suocero dell'infermiera Laura Taroni, all'epoca amante del medico. Inoltre per il caso del suocero della donna, la Corte ha escluso, sotto il profilo civilistico, che il risarcimento alla famiglia debba spettare all'Asst Valle Olona, da cui dipende l'ospedale di Saronno. Le motivazioni saranno depositate entro 60 giorni.