Museo della Resistenza di Milano, il piano per salvare le piante
L'assessore Grandi: "Il progetto subirà varianti importanti". Confermata la salvaguardia del glicine, del bagolaro e di due tigli, il liquidambar sarà spostato
Museo della Resistenza Milano, il piano per salvare le piante
Si è tenuto mercoledì 4 ottobre a Palazzo Marino un incontro tra l’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi, la Soprintendenza e associazioni e comitati cittadini, per aggiornare sullo stato dei lavori per la realizzazione del Museo della Resistenza e illustrare le varianti progettuali studiate per la salvaguardia di alcune essenze arboree. Negli scorsi mesi, infatti, spiega una nota di palazzo Marino, la Direzione lavori della Soprintendenza ha svolto accurate indagini nell’area che, a partire dai prossimi giorni, sarà interessata dalle operazioni di abbattimento di alcune alberature; l’obiettivo era quello di confermare la salvaguardia del glicine ‘madre’, del bagolaro e di due tigli, valutando le eventuali modifiche progettuali, e lo spostamento del liquidambar.
Per quanto riguarda il glicine grande, nel mese di settembre (dopo aver acquisito la perizia ornitologica che escludeva la presenza avifaunistica e di nidi), si è provveduto alla sua potatura e messa in sicurezza: è stata realizzata una copertura provvisoria in legno per permettere la continuazione dell’attività fotosintetica e delle funzioni vegetative e, fin dal periodo estivo, le maestranze hanno provveduto a irrigare quotidianamente la zolla radicale del glicine, che infatti ha ripreso la fioritura.
La copertura provvisoria sarà poi sostituita da un nuovo pergolato di sostegno, che sarà integrato al progetto della piazza del Museo e correrà parallelamente al casello daziario. Il bagolaro e i due tigli verranno salvaguardati come concordato prima dell’estate. In particolare, per uno dei due tigli, dovrà essere prevista una variante progettuale importante, che consisterà nella realizzazione di un’opera di contenimento appositamente studiata. Il liquidambar verrà trapiantato nel Giardino Lea Garofalo all’arrivo della stagione fredda.
L'assessore Grandi: "Ora sappiamo che serviranno varianti importanti al progetto"
“Oggi è stato un bel momento di condivisione e collaborazione, a conferma di un dialogo tra enti e cittadini che è iniziato mesi fa e che continuerà – ha dichiarato l’assessora Elena Grandi, come riporta Mia News –. Resta senz’altro il rammarico per le piante che dovranno necessariamente essere abbattute, ma ringrazio la Soprintendenza per lo sforzo profuso a tutela degli alberi che saranno salvati. Dopo mesi di indagini e analisi accurate, sappiamo che serviranno varianti, anche importanti, al progetto e questo dimostra che l’esito di questo percorso era tutt’altro che semplice o scontato. Importante, adesso, andare avanti nei lavori: Milano aspetta da tempo il Museo della Resistenza. E sono certa che questa esperienza, e la relazione che ne è scaturita, consentirà a questo luogo di essere significativo e partecipato anche in funzione del percorso che l’Amministrazione pubblica, comunale e statale, e la cittadinanza attiva stanno compiendo insieme”.