Rapine a Milano, l'aggressore: "Non ricordo nulla, ero ubriaco e drogato"

Le parole di Abrahman Rhasi. E' accusato di cinque rapine con ferimento di sei persone, il gip conferma il carcere

di Redazione
Stazione Centrale Milano (LaPresse)
Milano

Rapine a Milano, l'aggressore: "Non ricordo nulla, ero ubriaco e drogato"

"Non ricordo nulla perche' ero ubriaco e drogato". E' quanto, in sintesi, ha detto Abrahman Rhasi nell'udienza di convalida nel carcere di San Vittore alla gip di Milano Lidia Castellucci in merito alle cinque rapine, in cui sono rimaste ferite sei persone, avvenute nel pomeriggio del 6 marzo in zona Stazione Centrale. Nel rispondere alle domande del giudice il 23enne marocchino, che di fatto ha negato le accuse, ha spiegato - come riferisce il suo legale d'ufficio Nicola D'Amore - di "essere in Italia da meno di 40 giorni senza alcun riferimento" e di "vivere nei paraggi della stazione Centrale". L'avvocato ha chiesto di applicare una misura meno afflittiva di quella del carcere richiesta dal pm. Una valutazione legata allo stato psico-fisico del giovane apparso "poco lucido" e "provato" per alcuni traumi riportati durante le aggressioni e il successivo arresto.

L'aggressore davanti al gip: "Mai rapinato nessuno prima. Da quando sono in Italia ho iniziato a drogarmi"

"Prima di arrivare in Italia non facevo uso di nessun stupefacente, da quando sono arrivato in Italia faccio uso di hashish, eroina e pasticche sintetiche. Io mi ricordo soltanto fino al momento in cui sono entrato in un bar, ho comprato da bere, ma dopo l'assunzione delle pasticche non ricordo piu' nulla. Non ricordo come mi sono state procurate le lesioni. Vivo per strada a Milano in zona stazione centrale, nel sottopasso. Mi rivolgo alle associazioni assistenziali per mangiare e per gli indumenti". Lo ha detto  Rhasi nell'udienza di convalida dell'arresto per rapina pluriaggravata e lesioni . "Non ho mai rapinato o derubato altre persone prima di lunedi'", ha aggiunto il 23enne.

"Aggressioni brutali e violente": l'accoltellatore resta in carcere

Le cinque rapine commesse lo scorso 6 marzo sono state "aggressioni brutali e violente, caratterizzate da pugni al volto, da colpi inferti con un coltello e da violente spinte che hanno fatto cadere a terra le donne". Lo ha sottolineato la gip di Milano Lidia Castellucci nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Abrahman Rhasi, il 23enne marocchino accusato di rapina pluriaggravata e lesioni personali. "La feroce aggressione - si legge nel provvedimento con cui ha convalidato l'arresto - non si e' interrotta neppure a fronte delle reazioni delle vittime e dell'intervento" di altri cittadini, "circostanza questa che denota la spiccata e non comune inclinazione a delinquere dell'indagato, disposto a ogni costo pur di entrare in possesso dei beni (prevalentemente telefoni cellulari) delle vittime e che porta a un giudizio di spiccata pericolosita' sociale".

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