Ucciso in Darsena, la famiglia non crede alla versione dell'aggressore

La famiglia di Yuri Urizio sui social: "Cuore mio, vita mia". Scetticismo sulla ricostruzione da parte dell'aggressore Cubaa Bilel

a cura della redazione
Yuri Urizio
Milano

Ucciso in Darsena, la famiglia non crede alla versione dell'aggressore

"Cuore mio, vita mia" e ancora "sei il mio tutto": la mamma di Yuri Urizio, il 23enne morto venerdì scorso dopo essere stato aggredito mercoledì nella zona della Darsena a Milano da un 28enne tunisino ora arrestato, lo ha scritto su Facebook postando delle foto con il figlio. Sono le parole di tutta la famiglia che non crede alla versione dell'aggressore, Cubaa Bilel, che ha detto di avere attaccato Yuri per difendere una ragazza ucraina che in zona chiede l'elemosina dando in cambio dei cioccolatini e che chiede di non offendere la memoria del ragazzo. La polizia ha individuato la donna ucraina, che è stata sentita, e avrebbe confermato quanto si vede dalle telecamere della zona, ovvero che si era fermata a parlare con il ragazzo ma se ne è andata prima che venissero alle mani.

Fiori e foto in Darsena per Yuri Urizio

Fiori, foto, uno striscione in viale Gorizia 34 per Yuri Urizio. Sullo striscione, preparato dagli amici, si legge a caratteri maiuscoli la scritta "Assassino", rivolta evidentemente a Bilel Kobaa, il 28enne che dovra' rispondere di omicidio. Mentre sulla cabina dell'elettricita' sono state affisse foto che ritraggono Yuri sorridente, a bordo piscina o mentre lavora. Girasoli e rose bianche in un vaso, affianco un'altra foto, un primo piano di Yuri su cui la madre, con pennarello rosso, ha scritto "Amore di mamma".

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