Violenza sessuale in Stazione Centrale: l'aggressore chiede l'abbreviato

Il 27enne che ha violentato una donna nell'ascensore della Stazione Centrale di Milano ammette di essere stato sotto effetto di "crack e alcol"

a cura della redazione
Milano

Violenza sessuale in Stazione Centrale: l'aggressore chiede l'abbreviato

Violenza sessuale tra l'ascensore della stazione ed i giardini adiacenti alla Centrale di Milano: Fadil Monir, l'aggressore 27enne, ha chiesto di essere processato con rito abbreviato, a porte chiuse e con sconto di un terzo sulla pena. L'aggressione avvenne all'alba del 27 aprile ai danni di una donna di 36 anni. Dopo che il pm di Milano Alessia Menegazzo, a seguito delle indagini condotte dalla Polfer, ha chiesto e ottenuto il processo con rito immediato nei giorni scorsi, disposto dal gip Patrizia Nobile, la difesa del giovane ha presentato istanza di abbreviato. L'uomo, stando a quanto da lui riferito al suo difensore e come anticipato da IlGiornale.it, ha cambiato nel frattempo versione.

Centrale: l'aggressore "fatto di crack e alcol" e la sopraffazione della vittima

Prima aveva sostenuto, interrogato dopo il fermo, che la donna fosse consenziente e ora, invece, dice che quel giorno era sotto effetto "di crack e alcol" e che è intenzionato a chiedere "scusa alla vittima e a risarcire". Le immagini delle telecamere della stazione, aveva scritto il gip nell'ordinanza, mostrano "un contesto di totale sopraffazione di una donna indifesa, che l'indagato costringe, con impietosa ostinazione, a subire atti sessuali". Ora il gup dovrà fissare la data del processo abbreviato.

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