Violenze sessuali, Genovese: "Meno male che mi avete arrestato"
L'ex imprenditore Alberto Genovese davanti al pm per le nuove accuse di violenze sessuali. Sul suo pc la cartella "La Bibbia 3.0" con immagini pedopornografiche
Violenze sessuali, Genovese: "Meno male che mi avete arrestato"
"Meno male che mi avete arrestato, cosi' mi avete salvato". E' quanto, in sintesi, ha detto Alberto Genovese l'ex imprenditore del web gia' condannato in via definitiva a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni per cessione di droga e due episodi di violenza sessuale, nell'interrogatorio in Procura richiesto dallo stesso in merito alle nuove accuse contestate nel secondo filone d'inchiesta. Il 45enne, difeso dagli avvocati Salvatore Scuto e Davide Ferrari, ha ribadito mercoledì 28 giugno che gli altri presunti abusi commessi nei confronti di una ex fidanzata e di quello solo tentato a un'altra ragazza sarebbero avvenuti in un contesto di eccessi legati alla dipendenza da alcol, cocaina e altre sostanze stupefacenti. La stessa linea difensiva gia' mantenuta durante la prima indagine e il successivo processo con rito abbreviato.
"La Bibbia 3.0": la cartella pc di Genovese con immagini di minorenni nudi
In merito all'accusa di detenzione di materiale pedopornografico, scattata dopo che gli investigatori della Squadra mobile hanno trovato nel suo pc una cartella rinominata "La Bibbia 3.0" con numerose immagini e filmati di minorenni nudi e in atteggiamenti sessuali espliciti, Genovese - da quanto appreso - ha fatto parziali ammissioni. Come sulla contestazione dei presunti pagamenti a una delle due vittime del primo filone d'inchiesta per i quali i pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, coordinati dall'aggiunta Letizia Mannella, gli hanno contestato il reato di intralcio alla giustizia.