Arianna Meloni: "Questo non è giornalismo, ma così prendiamo tanti voti"
È nata una stella/ Da sorella gregaria e silenziosa a protagonista e tigre
Arianna Meloni: è nata una stella
Ieri è stata una giornata particolare in Fratelli d’Italia e in casa Meloni. Possiamo dire che è nata una stella. Si tratta di Arianna Meloni che ha mostrato il suo vero carattere, la sua vera natura. Lo spunto è stata quello di una timida domanda che i giornalisti le hanno fatto dopo il convegno di Fratelli d’Italia tenutosi al teatro Brancaccio di Roma per commemorare il primo anno di governo e a cui Giorgia non ha partecipato causa stanchezza. La sorella del Primo ministro era appena uscita in strada quando le è stato chiesto: “qualcuno sta cercando di indebolire il governo, il presidente del Consiglio colpendola nel privato?”
Arianna stava chiudendosi un vecchio casco tricolore consunto da mille battaglie. Si è fermata, ha fissato negli occhi il giornalista ed ha risposto: “Se secondo voi vi sembra normale questo tipo di stampa ragazzi ditelo voi; vi rispondete da soli” e poi puntando felinamente il malcapitato ha continuato: “grazie per il lavoro che fate perché secondo me ci fate prendere un sacco di voti. Questo non è giornalismo è pettegolezzo. Buona giornata (CLICCA QUI)” e con un balzo da pantera è salita sul motorino allontanandosi nella Roma autunnale.
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Prima, dentro la sala, le era stato chiesto come stesse Giorgia Meloni e lei le aveva risposto molto assertivamente: “Secondo lei come sta? Abbia pazienza, pietà ragazzi”.
Ieri Arianna ha dismesso completamente gli abiti della sorella minore, sempre un passo indietro a Giorgia, per divenire la leader, una sorta di sosia che della sorella aveva anche la stessa voce, la stessa intonazione, gli stessi vezzi nel sistemarsi la chioma. Tailleur color crema su un fisico segaligno temprato dalla palestra, capelli castani lunghi e fluenti con ampi riflessi biondi, eleganti orecchini a doppia perla con pendant, una catenina d’oro e soprattutto una grinta che nessuno le aveva mai visto fino ad ora.
Ma chi è Arianna Meloni? Nata a Roma nel 1975, ha due anni di più della sorella Giorgia. Una vita da precaria alla Regione Lazio, ha assunto da poco, nell’agosto scorso, un ruolo assai rilevante in Fratelli d’Italia: quello di responsabile ufficiale della organizzazione del partito, ruolo abbinato a quello di responsabile del “dipartimento adesioni”, cioè del tesseramento.
A suo tempo Giovanni Donzelli chiarì che per l’organizzazione di FdI si trattava di una ufficializzazione di un ruolo che Arianna stava già da tempo svolgendo a via della Scrofa. Arianna Meloni siede anche nel potente board della Fondazione Alleanza Nazionale che gestisce beni immobiliari per circa 200 milioni di euro e una trentina di milioni di depositi bancari, vero lascito del Movimento Sociale Italiano.
Ha lasciato gli studi “per andare a lavorare” e poi li ha ripresi in seguito. Si definisce la “ribelle della famiglia” ed anche “una ansiosa a cui non piace apparire. Ecco perché non mi sono mai candidata, nonostante faccia politica da quando sono ragazza”. Si è anche definita “la più longeva dei precari del Lazio”. Sorella del Primo ministro e moglie del Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, per capirne il vero humus occorre leggere il post che ha fissato su Facebook:
“Se solo sapessero l’ansia che hai provato (riferito alla sorella Giorgia, ndr), come quella prima volta a Porta a Porta. Le notti passate in bianco a studiare. I silenzi e le angosce, spesso insieme, per capire, riflettere e guardarsi intorno. Gli sfoghi, quando eri troppo stanca e sapevi che con me potevi mostrare il tuo lato vulnerabile. Non ti ho visto mai cedere alle lusinghe del potere, mai privilegiare il tuo interesse personale rispetto a quello che consideravi giusto fare per questa Nazione.
Siamo arrivati dove siamo, senza aiuti, anzi con molti ostacoli. Ci siamo arrivati grazie soprattutto a te, perché sei una persona e un leader credibile, così credibile da essere riuscita ad affermarsi come donna e come madre in un mondo che soprattutto alle donne non regala nulla. No, non è stata fortuna, né casualità. È stato lavoro, dedizione, esempio. Oggi ti riconoscono come un capo perché sei stata quella che ha sacrificato di più.
A me l’orgoglio di essere tua sorella. Ti accompagnerò sul monte Fato a gettare quell'anello nel fuoco, come Sam con Frodo, sapendo che non è la mia storia che verrà raccontata, ma la tua, come è giusto che sia. Mi basterà sapere che sono stata utile in qualche modo in questa grande avventura che stai costruendo, perché quando avevi bisogno di riposare, di piangere, di rilassarti o di un consiglio, io c'ero”.
Un post che dice tutto di lei, per chi sa decifrare le “rune” di un humus culturale molto particolare. In queste parole c’è tutto il legame assoluto, forte, inossidabile tra due sorelle che hanno lottato contro tutti e contro il mondo, quando condividevano il letto in una stanzetta.
C’è anche il riferimento, amato da entrambe, allo scrittore J. R. R. Tolkien autore de “Il Signore degli anelli”, c’è il “monte Fato” simbolo dell’obiettivo da raggiungere per liberarsi degli” anelli del potere” che corrompono la purezza dell’animo umano. C’è l’identificazione in Sam, l’amico del protagonista Frodo / Giorgia, che tali anelli possiede.
Capire il milieu della destra, e soprattutto quella romana, non è facile, soprattutto per chi non ha vissuto personalmente l’impegno politico di quegli anni di formazione. C’è la “Roma nera” di Pino Rauti, ci sono appunto i campi Hobbit, c’è la lettura del filosofo Julius Evola e di Massimo Scaligero, ma anche dello scrittore Ernst Jünger e della sua idea di “ribelle”, c’è la consapevolezza di sentirsi diversi dagli altri.
C’è la Balduina con i suoi sabati dopo la pioggia, ci sono i Parioli con i suoi locali per il the, c’è l’Eur con il Fungo e le sue ville, c’è una “certa idea di Roma” fatta di giornate dalla luce obliqua e divinatrice, di discoteche, come il mitico Much More, sempre a Roma Nord in una fatata urbanistica fatta di ricami di marmo su pietra. Ci sono gli stivali “Camperos” contrapposti alle “borse di Tolfa” della sinistra.
C’è una visione mitica e forse anche mistica della realtà e dell’impegno per cambiare il mondo con la politica, fatta di azione e prassi. Ci sono i film horror tratti dai romanzi di Stephen King, visti con la sorella Giorgia e qualche amico, sgranocchiando bustine di patatine fritte. C’è tutto questo sedimentato nel Dna delle due sorelle e c’è questo nel ruggito con cui ieri si è fatta finalmente conoscere al mondo Arianna, che ora non sarà più solo “la sorella” ma sarà “Arianna Meloni”.
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