Governo Meloni toglie a vedove(i) con 3 figli (anche piccoli) 1.080 all'anno
Assegno unico, i danni di una legge sbagliata non sanata dal Centrodestra
Assegno unico, disinteresse di quasi tutti i partiti verso chi è stato duramente colpito dalla vita
Il governo discrimina vedove e vedovi. Penalizzate le famiglie monogenitoriali Assegno unico, governo Meloni penalizza chi nella vita è stato più sfortunato |
Chissà se a Palazzo Chigi e al ministero dell'Economia e delle Finanze hanno una calcolatrice, chissà. Non sembrerebbe, a dire il vero, se si pensa alla gravissima discriminazione in merito all'assegno unico nei confronti delle famiglie monogenitoriali (in molti casi vedove e vedovi con bambini anche piccoli) iniziata con la legge targata Pd del governo Draghi e incredibilemente (e vergognosamente) non sanata dal governo Meloni con questa Legge di Bilancio appena approvata dalla Camera.
Dei dettagli del caso Affaritaliani.it ha già parlato ampiamente nei due articoli nel box in alto a destra, ma facciamo un esempio per capire i danni della politica e del Parlamento. Prendiamo una vedova con tre figli, esistono tanti casi purtroppo come questi. La legge (sbagliata) non sanata dal Centrodestra, pur sapendo tutti i dettagli del caso fin da ottobre, non riconosce 30 euro a figlio al mese (la norma è quella per la quale se il secondo coniuge non lavora non viene riconosciuta la maggiorazione. Per forza, è morto e non sul divano a poltrire!). Ovvero, seguendo l'esempio, 90 euro al mese per tre figli. Quindi, in un anno, la vedova con tre figli (magari piccoli) e con tutte le difficoltà non solo economiche nell'andare avanti quotidianamente si vede togliere dallo Stato italiano 1.080 all'anno.
Impressionante. Agghiacciante. Ma tutto vero. E il disinteresse nei confronti di chi nella vita è stato più sfortunato di altri non riguarda solo il Centrodestra, che è al governo e ha scritto e faticosamente (con molti pasticci) portato a casa la manovra, ma anche il Pd (padre della legge) e il Movimento 5 Stelle. Unico gruppo parlamentare, va detto, che si è interessato veramente (non a parole) del caso è Azione-Italia Viva.