Autonomia, Calderoli: "Andiamo avanti. Nessuno stop dopo le 4 dimissioni"

Il ministro leghista parla con Affaritaliani.it: "Rammaricato, stupito e sorpreso"

Di Alberto Maggi
Politica

"Questa decisione mi coglie di sorpresa, avevamo concordato un percorso e di colpo hanno assunto questa posizione"

 

"Sono francamente stupito, sorpreso e rammaricato trattandosi, non solo di esperti, ma anche di amici ed ex colleghi con cui ho lavorato da decenni. Mi avevano mandato una lettera segnalandomi che non avrebbero partecipato ulteriormente ai lavori del Clep senza però dirmi che si sarebbero dimessi". Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli commenta con Affaritaliani.it le dimissioni di quattro membri dal Comitato Lep. "Avevamo affrontato il tema dei livelli essenziali delle prestazioni di tutte le materie e non solo quelle riferite agli enti territoriali, tanto che era stato creato un sottogruppo ad hoc per studiare tutte le altre materie concordando che questa estensione nell'ambito dei lep non fosse pregiudiziale alla definizione stessa dei lep delle 23 materie possibilmente oggetto di trasferimento alle regioni. Quindi questa decisione mi coglie di sorpresa, avevamo concordato un percorso e di colpo hanno assunto questa posizione".

Cambierà qualcosa? Il progetto dell'autonomia differenziata subirà uno stop? "Assolutamente no. Erano 62 membri nel comitato e ora ne restano 58, ancor più motivati nella definizione dei lep e nel raggiungimento dell'obiettivo. Per la prima volta da 22 anni finalmente si risolve il tema cruciale dei lep che interessa lo Stato, le regioni, ogni ente locale e soprattutto i cittadini. Porteremo a casa questo risultato di civiltà. Il governo va avanti, ce ne faremo una ragione delle loro dimissioni, sperando che il gesto non abbia un risvolto squisitamente politico. Mi dispiace per gli altri 58 membri, a partire dal presidente Cassese, che ancora una volta ringrazio per il loro impegno non remunerato, che dovranno lavorare anche per i 4 che si sono dimessi", conclude Calderoli.

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