Berlusconi, il piano: no alla Russia "cinese" e all'Europa serva degli Usa

Ucraina, Berlusconi ha un progetto preciso, il problema è comunicarlo senza essere strumentalizzato

Di Alberto Maggi
Silvio Berlusconi
Politica

Berlusconi in parte deluso da Meloni totalmente appiattita su Nato e Usa


Silvio Berlusconi è un politico abile ed esperto e non parla certo a vanvera. Chi lo conosce bene racconta ad Affaritaliani.it che il suo obiettivo in merito alla guerra tra Ucraina e Russia è duplice: evitare che Mosca finisca nelle mani della Cina, cosa che sta accadendo, e che gli Stati Uniti, di fatto, diventino i padroni dell'Unione europea.

L'ex Cavaliere e leader di Forza Italia non è a favore all'invasione russa dell'Ucraina e gli atti parlamentari del suo partito, tanto in Italia quanto in Europa, lo dimostrano perfettamente. Il problema è che la corsa continua alle armi e agli aiuti militari- nonostante gli sforzi di pace di Pechino-da parte di Washington, Nato e Europa (con Macron in testa), altro non fanno che rafforzare l'asse tra il Cremlino e la Cina.

Berlusconi sa benissimo che il mercato russo era florido per le aziende italiane, basti pensare all'export perso e al settore della moda. E a parte il gas (per fortuna Giorgia Meloni ha fatto un accordo con la Libia visto che quello liquido americano ha tutti i problemi dei rigassificatori), secondo il Cavaliere culturalmente il popolo russo è molto più vicino a quello europeo che a quello cinese. Per storia e tradizione, anche religiosa.

Ma l'obiettivo degli Stati Uniti di Joe Biden - ritiene l'ex Cav - è quello di isolare Russia e poi Cina (con l'incubo di un conflitto su Taiwan) e dividere l'Unione europea per dominarla economicamente e culturalmente. Il problema del leader azzurro è che non riesce a comunicare questa terza via perché ormai se soltanto si osa mettere in dubbio il pieno sostegno a Kiev e a Zelensky si viene subito bollati come amici di Putin e sostenitori dell'invasione russa.



Berlusconi è vero che ha un rapporto solido personale con il presidente russo ed è stato l'unico che è riuscito a Pratica di Mare a far avvicinare Mosca e l'America. Ma dopo la caduta di Donald Trump e l'arrivo di Biden alla Casa Bianca tutto è cambiato. E il fatto che Putin abbia sospeso la Russia dal trattato Start sulla proliferazione delle armi nucleari viene letto ad Arcore come una risposta all'improvvido e quasi provocatorio viaggio di Biden a Varsavia con toni da Guerra non solo Fredda.

Il punto è anche economico. Berlusconi non vuole che l'Italia, e l'Europa, finiscano come gli Usa, in mano alle multinazionali e su questo, come sull'opposizione al Nutri-score e sulla difesa della tradizione delle piccole e medie imprese spesso artigiane, la vicinanza con Matteo Salvini è molto forte. L'ex Cav è in parte deluso da Meloni, non tanto per non averlo difeso in conferenza stampa, ma quanto per un atteggiamento totalmente e completamente schiacciato sugli Stati Uniti e la Nato, figlio anche delle posizioni di Guido Crosetto, potente ministro della Difesa.

In tutto questo Antonio Tajani, titolare della Farnesina e vicepremier, si arrampica sugli specchi per cercare di confermare la linea del governo ma senza sconfessare il suo capo. Berlusconi ha un obiettivo, insomma, difficilissimo da raggiungere e soprattutto da comunicare senza il rischio di essere strumentalizzato.

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