Berlusconi sospeso dal PPE. Ipotesi clamorosa. Terremoto Forza Italia
Tajani punto di riferimento dei Popolari
Ppe, che cosa cela la cancellazione del summit di Napoli a giugno
La cancellazione del summit del Partito Popolare Europeo a Napoli, dal 6 al 9 giugno a Palazzo Reale (che avrebbe dovuto avere tra gli ospiti anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen), non è soltanto uno schiaffo clamoroso a Silvio Berlusconi, per le sue parole di domenica scorsa al seggio contro il presidente ucraino Zelensky, ma è anche un chiaro avvertimento del principale partito europeo e gruppo all'EuroCamera all'ex Cavaliere.
Manfred Weber ha aperto lo scontro. Con un tweet il leader dei popolari ha annunciato che le giornate napoletane sono state cancellate. Ed è esplicito anche sul perché: dietro al 'boicottaggio' ci sono proprio le dichiarazioni anti Kiev fatte domenica dal leader di Forza Italia, uscendo dal seggio ("da premier non sarei mai andato a parlare con Zelensky"). Ma potrebbe non finire qui. Berlusconi, "variabile" che agita anche Palazzo Chigi e Giorgia Meloni, ha risposto senza fare sostanziali dietrofront: "Anziché criticarmi, aprano immediatamente un tavolo per arrivare alla pace. Questo è un dovere per un partito come il Ppe". Quindi rilancia e chiede di mettere il tema all'ordine del giorno, perché "non è più rinviabile".
Ma, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, la decisione dei vertici del PPE è un avvertimento a Berlusconi, una sorta di cartellino giallo. In sostanza, alla prossima esternazione che dovesse fare contro l'Ucraina e in qualche modo a favore della Russia di Putin, discostandosi così dalla linea ufficiale dell'Ue e dei Popolari, l'ex Cav potrebbe essere sospeso dal PPE, come accadde nel 2019 all'ungherese Viktor Orban (poi uscito definitivamente qualche anno dopo).
Ma attenzione, non sarebbe una sospensione per Forza Italia ma un provvedimento ad personam per Berlusconi. Anzi, il PPE - e lo hanno fatto capire chiaramente anche ieri con l'annuncio della cancellazione del summit di Napoli - ha ormai come punto di riferimento in Italia Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio. Che, seppur senza mollare Berlusconi, continua a esprimersi in modo totalmente allineato al PPE, all'Ue e alla Nato ricordando che Forza Italia ha sempre votato in Italia e in Europa per il pieno sostegno, anche militare, a Kiev.