Berlusconi torna e stoppa l'ascesa di Tajani. Mastella: "Non ha il quid"
Il leader torna alla convention che doveva lanciare la leadership del ministro degli Esteri, ma non lo cita mai
Forza Italia, Berlusconi torna e non cita mai Tajani
Il ritorno in campo di Silvio Berlusconi. Dopo un mese di ricovero all'Ospedale San Raffaele, per una polmonite causata dalla leucemia da cui è affetto, il Cavaliere è riapparso in video per portare il suo saluto alla kermesse milanese organizzata da Forza Italia. L'ex premier indossa una camicia e una giacca blu scuro, su cui è appuntata una spilla di Forza Italia. E' seduto dietro a una scrivania, con ai lati l'emblema della convention milanese di FI e le bandiere di Italia ed Europa. "Eccomi, sono qui per voi, per la prima volta in camicia e giacca dopo oltre un mese", esordisce subito accolto dagli applausi della platea di militanti. Dopo aver fatto un excursus storico della famosa "discesa in campo" del 1994, Berlusconi affronta le questioni del presente. "Siamo il pilastro essenziale e leale di questa maggioranza, siamo la spina dorsale di questo Governo", tuona il leader azzurro. E ancora: "Il governo in pochi mesi ha portato a casa risultati importanti, dei quali siamo molto orgogliosi. Continueremo su questa strada, con un rapporto leale e costruttivo con i nostri alleati, ai quali ci legano non soltanto un programma comune ma una vera e consolidata amicizia".
C'è spazio, nel discorso dell'ex premier, anche per una "riorganizzazione" del partito. Il Cavaliere dice di aver "lavorato anche settimana scorsa a una riorganizzazione di Forza Italia, pronto a riprendere con voi le nostre battaglie di libertà" con "lo stesso entusiasmo e impegno del 1994". Perché "Forza Italia è per noi come una religione laica, la 'religione della libertà' di cui parlava Benedetto Croce, una religione del cuore e della mente, un impegno verso noi stessi, verso i nostri figli, verso tutti gli italiani". "Vedrete - ammonisce - gli italiani ci considereranno i loro santi laici, i santi della loro libertà e del loro benessere".
Un pensiero viene rivolto anche all'Europa, che "è il nostro orizzonte di riferimento, solo l’Europa può essere protagonista nelle grandi sfide globali, a cominciare da quella posta dall’imperialismo cinese". Dunque bisogna far sì che "l’Europa divenga un vero Continente unito, con regole di voto diverse rispetto a quelle attuali. Dobbiamo passare dall’unanimità alla maggioranza qualificata, che io ho proposto possa essere il voto dell’80/85% dei Paesi europei". E "dobbiamo avere un’unica politica militare, con una forte cooperazione tra le forze armate di tutti i Paesi Europei, con un aumento della spesa militare e con un Corpo di pronto intervento di almeno 300 mila uomini". Al termine del discorso, durato circa venti minuti, scatta la standing ovation dei militanti presenti, con un incessante sventolio delle bandiere di Forza Italia sulle note di Azzurra Libertà e dell'inno di Forza Italia.
Non c'è invece spazio per Antonio Tajani. Come spiega la Stampa, "la convention di Milano doveva servire per legittimare il nuovo assetto di Forza Italia ma Berlusconi nel discorso non cita mai il nome" del ministro degli Esteri, che sta gestendo il partito in assenza del leader. Sempre a La Stampa, parla Clemente Mastella. Su Tajani: "Se abbia quel quid da leader non lo so. Bisogna innanzitutto vedere se sarà riconosciuto come tale dai suoi e dall’opinione pubblica. Non ha il carisma di Berlusconi, ma nessuno ce l’ha, nemmeno negli altri partiti".